Un percorso con meno ostacoli per il riconoscimento dell’abilitazione professionale conseguita in Paesi Extracomunitari. Tra le proposte contenute nel progetto di riforma dell’immigrazione c’è anche, infatti, l’indicazione di escludere “vincoli numerici per il riconoscimento dei titoli professionali conseguiti all’estero e di iscrizione in ordini, collegi o elenchi speciali per le professioni in favore dello straniero che sia in possesso dei titoli professionali abilitanti”. La proposta di modifica del decreto legislativo 286/1998 interessa l’articolo 3 (attività professionali) e gli articoli 48, 49, 50 (Disposizioni particolari per gli esercenti le professioni sanitarie) del relativo regolamento di attuazione, il DPR 394/1999. In base al citato articolo 37, l’iscrizione all’ordine professionale del cittadino straniero è consentita in base a “ percentuali massime di impiego”, ovvero “quote massime di stranieri da ammettere nel territorio dello Stato per lavoro subordinato, anche per esigenze di carattere stagionale, e per lavoro autonomo”. L'ingresso in Italia per lavoro, sia autonomo che subordinato, nel campo delle professioni sanitarie é, comunque, condizionato al riconoscimento del titolo di studio effettuato dal Ministero competente. La bozza del disegno di legge delega dei Ministri Amato-Ferrero propone di favorire il pieno inserimento dei cittadini stranieri che soggiornano legalmente in Italia cercando di superare quel “ limite alla parità di trattamento” tra stranieri e cittadini italiani nell’accesso alle libere professioni. ( fonte: Il Sole 24 Ore)