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PELLEGRINO:VERA BOMBA E’ CONTRIBUTO ONAOSI

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“La vera bomba è stata innescata con la Finanziaria del 2003, in cui è stato reso obbligatorio il versamento all’Onaosi per tutti gli iscritti all’Ordine dei medici odontoiatri, dei farmacisti e dei veterinari”. Lo dice il capogruppo dei Verdi in Commissione Affari sociali-Sanità della Camera Tommaso Pellegrino, in risposta alle affermazioni di Massimo Cozza, segretario nazionale FP Cgil Medici. “Bisogna ricordare che l’Onaosi è una fondazione sicuramente meritevole ma di natura privata – ha aggiunto Pellegrino – Il principio di giustizia da dover sempre rispettare è che un contributo di solidarietà non va imposto per legge, ma affidato alla sensibilità dei singoli”. “Siamo fermamente convinti – ha osservato il deputato del Sole che ride – che questo contributo è ingiusto anche nei confronti dei dipendenti pubblici ma, ad oggi, siamo riusciti a tornare almeno ad una situazione antecedente al 2003, proprio perchè sono giunti appelli per salvare l’Onaosi”. Ieri, il segretario nazionale FP CGIL Medici Massimo Cozza, aveva dichiarato che nella Finanziaria approvata alla Camera dei Deputati è “ stata collocata la 'bomba Onaosi' che, 'se non sara' disinnescata, colpira' circa 130.000 medici, veterinari e farmacisti, dipendenti della sanita' pubblica, con possibili ricadute negative sia per l'assistenza a 4.000 orfani, che per gli oltre 200 lavoratori della Fondazione”. L'approvazione definitiva in Senato dell'emendamento, secondo Cozza, 'determinerebbe una situazione paradossale e drammatica: Gli orfani sarebbero discriminati da una legge dello stato, a seconda del rapporto di lavoro del sanitario contribuente, e gli impegni assunti dalla Fondazione, sulla base delle entrate preventivate, potrebbero essere mantenuti solo a fronte di una maggiorazione della tassazione obbligatoria dei sanitari pubblici, che puo' essere decisa da 23 Consiglieri di Amministrazione di una Fondazione privata'.'I medici, veterinari, farmacisti ed odontoiatri, dipendenti pubblici, non dovranno pagare per responsabilita' e colpe di altri, ha concluso Cozza, auspicando l’intervento del Senato.