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EFSA, RISCHIO IMPORTAZIONE MALATTIE ESOTICHE

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Il Gruppo di Lavoro sulla Salute e il Benessere Animale (AHAW) dell’EFSA (European Food Safety Authority) ha raccomandato di valutare attentamente la le importazioni nell’Unione Europea di uccelli selvatici e i suoi risvolti di salute e benessere animale. La raccomandazione, diffusa ieri dall’ufficio stampa dell’Agenzia, va in una direzione di massima precauzione e suggerisce di non revocare il divieto di importazione introdotto nel 2005 con la Decisione UE 2005/759 e modificato dalla Decisione 2006/522. L’EFSA si basa sul presupposto che sussiste una elevata probabilità che alcune specie possano essere veicolo di trasmissione di malattie infettive ad altri uccelli presenti nella UE. Inoltre, ha constatato un alto tasso di mortalità ed una diffusa sofferenza fra gli esemplari d’importazione. Prima dell’introduzione, nel 2005, del divieto di importazione sugli uccelli selvatici ( avicoli esclusi) oltre 800 mila esemplari sono entrati annualmente in territorio comunitario come animali da compagnia, per le mostre o per gli zoo. La Commissione Europea ha pertanto chiesto all’EFSA di condurre una valutazione del rischio, in relazione principalmente a Influenza Aviare, Clamidiosi e New Castle Disease. Il parere degli esperti del Panel AHAW, sarà utilizzato dalla Commissione Europea e dagli Stati Membri nella valutazione del divieto e della sua possibile conferma; essi ritengono che per ridurre il rischio di ingresso nella UE di malattie animali “esotiche” attraverso l’importazione sia necessario: migliorare i controlli, tracciabilità e controlli di qualità nei Paesi Terzi; testare gli uccelli all’ingresso nella UE; armonizzare e migliorare i test in uso; migliorare le misure di biosicurezza per evitare contaminazioni crociate durante il trasporto. Per quanto riguarda le raccomandazioni sul benessere animale, l’EFSA suggerisce decisivi miglioramenti nel trattamento degli esemplari dalla cattura al trasporto e ritiene comunque preferibile l’allevamento in cattività con alti livelli di benessere piuttosto della cattura a scopo di importazione. L’EFSA ha prodotto il proprio parere sulla base dei dati esistenti ovvero legati all’importazione legale di uccelli selvatici, benché esista un vasto mercato illegale il cui impatto sanitario non può essere indagato per assenza di dati.