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ECM NEL CAOS, IL SISTEMA E’ FERMO E PERDE PEZZI

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Dal 22 novembre il Ministro della Salute convocherà le Regioni per fare il punto sull’Educazione Continua in Medicina. Il sistema è fermo e privo di regole certe per rimettersi in moto. L’attuale fase sperimentale, ovvero il primo quinquennio di attività si è chiuso e non si conoscono le regole con cui il sistema ripartirà dal primo gennaio 2007. Intanto gli eventi di aggiornamento non sono accreditabili. Il Ministro Turco ha ipotizzato una proroga della sperimentazione in una nota all’Assessore Regionale Enrico Rossi, coordinatore delle regioni per la sanità. Nel frattempo dopo l’annullamento da parte della Corte Costituzionale del decreto che fissava i requisiti delle società scientifiche per l’accredito ECM, la FISM chiede un nuovo progetto di legge. Per il vicepresidente della Federazione italiana delle società medico scientifiche (Fism) Claudio Cricelli il provvedimento è ancora più necessario dopo il clamore e le polemiche sui dati sugli errori medici e i decessi causati dalla malasanità. Farmindustria invece blocca l'ECM: niente più medici ai convegni a spese delle industrie farmaceutiche, causa Finanziaria. Lo stop alle sponsorizzazioni dei meeting medico-scientifici, al via dal primo gennaio 2007, è stato deciso “ in considerazione delle pesantissime misure sul settore contenute nella Finanziaria 2007". E nell'austerity imposta ai bilanci delle farmaceutiche primo fra tutti figura il blocco alle spese per congressi. Le iniziative hanno richiesto anche il parere dell'Antitrust, che ha dato parere positivo alla decisione di Farmindustria. La presa di posizione degli industriali del farmaco ha innescato le reazioni di tutti i protagonisti della formazione continua in medicina. Particolarmente preoccupati si sono detti i provider Ecm accreditati secondo i quali il futuro della formazione dei medici italiani corre il pericolo di non avere prospettive con gravi conseguenze anche sul fronte dell'occupazione.