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SALUTE, IL PROGRAMMA DI LIVIA TURCO

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“Punto di riferimento del mio mandato è il programma dell’Unione”, ha esordito il Ministro indicando ai parlamentari della Commissione Affari Sociali della Camera i programmi, gli obiettivi e le attività del Ministero della Salute. Nell’audizione svolta il 27 giugno scorso, Livia Turco ha presentato un “New Deal per la Salute”, in cui insiste sull’apertura e la volontà di ascolto del suo Dicastero, annunciando per fine ottobre gli stati generali degli operatori e delle operatrici della salute, “ per discutere insieme e condividere un New Deal della salute”. POLITICA DELLE ALLEANZE Il Ministro ha parlato di una “politica delle alleanze”, coinvolgendo le professioni mediche e sanitarie, icittadini attraverso le loro associazioni di tutela, gli attori economici e sociali. “ Proprio perché la costruzione ed il governo di questo patto sia costruito insieme condiviso - ha detto- istituirò e renderò permanente al Ministero (oltre al confronto con le Regioni), la consulta dei medici, quella delle professioni sanitarie, la consulta delle associazioni e del volontariato ed il tavolo di concertazione con i sindacati e con le imprese”. LE REGIONI Nel rapporto con le Regioni e sui poteri concorrenti, il Ministro della salute ha parlato di “governo di sistema”: “E’ per questo che il primo atto di Governo da me compiuto è stato quello di insediare un tavolo permanente di consultazione con le Regioni, al quale affidare il compito di governare il sistema privilegiando il metodo della condivisione su tutte le grandi questioni aperte in materia di tutela della salute. In tal modo la logica dei poteri concorrenti si sviluppa e articola in quella del “concorrere” insieme al miglioramento e allo sviluppo della sanità pubblica italiana”. LE RISORSE Il dialogo con le Regioni per un “Nuovo patto per la spesa sanitaria” con le Regioni è in pieno svolgimento e troverà una prima sintesi il prossimo 4 luglio in occasione della presentazione delle linee del Dpef alle Regioni. Il Ministro Turco anticipa che il raggiungimento degli obiettivi passerà attraverso una valutazione condivisa con le Regioni del fabbisogno di spesa, anche attraverso un attento riesame dell’appropriatezza dei Lea e tenendo conto del consuntivo di spesa dell’anno 2006. Certezza di risorse finanziarie, individuando nel 6,6% del Pil per il triennio 2007/2009 un punto di partenza per la programmazione dei piani e delle politiche regionali, cui affiancare un fondo “straordinario” per le Regioni che presentano grandi criticità finanziarie con l’obiettivo dell’azzeramento del debito entro il 2009. PROFESSIONI SANITARIE Dare piena applicazione alla legge 43 del febbraio 2006 sulle professioni sanitarie. “ In proposito- ha detto il Ministro- è già avviato e vicino alla conclusione il confronto con le professioni interessate (infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico sanitarie e della prevenzione) per l’attuazione della delega al Governo finalizzata all’istituzione degli Ordini e degli Albi professionali relativi". ECM e UNIVERSITA’ Riforma del sistema dell’Ecm e dello stesso percorso universitario nelle lauree nelle scienze mediche e sanitarie in grado di recepire le nuove esigenze sanitarie e le nuove dinamiche professionali, con particolare riferimento all’umanizzazione della medicina, alla gestione delle risorse, alla gestione dei percorsi decisionali e al lavoro d’equipe. In proposito appare urgente ridefinire il rapporto tra Università e SSN nell’ottica della sinergia e del superamento di ogni corporativismo. SINDACATI E CONFINDUSTRIATra i miei primi atti di governo voglio ricordare l’istituzione di un Tavolo permanente di consultazione con i Sindacati confederali. Un Tavolo che affronterà tutti i temi riguardanti la tutela della salute dei cittadini e dal quale si attendono contributi preziosi per la definizione del Patto sulla salute, da contrarre con tutti gli attori del sistema. In proposito, non possiamo non recepire, in questa sede, la grande novità emersa nel dibattito interno alla Confindustria in merito alla questione sanità. Dopo anni di politiche sostanzialmente orientate verso una visione liberista, con uno sforzo di analisi e approfondimento rimarchevole, gli industriali italiani hanno prodotto un coraggioso ribaltamento nelle proprie posizioni, arrivando a sostenere la necessità di mantenere e rafforzare il nostro Servizio sanitario nazionale quale grande elemento di stabilità economica e sociale per l’intero Paese”. MANAGEMENT SANITARIO Cruciale è inoltre la promozione di una nuova cultura del management sanitario. " E a tal fine, nel 2007, avvieremo, sotto l’egida di un magistrato che ne sorvegli la corretta realizzazione amministrativa e finanziaria, una “Scuola di formazione in sanità pubblica”, utilizzando strutture e risorse già a disposizione del Ministero della Salute”.