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LA FILIERA DEL CANE A ROMA

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La valenza economica ed occupazionale della “filiera dei cani” nel Comune di Roma è stata oggetto di una indagine promossa dall’Ufficio dei Diritti Animali della Capitale (UDA) e realizzata dall’agenzia “Trasversale”. L’indagine analizza il funzionamento della filiera del cane nel Comune di Roma e il suo impatto sulla economia cittadina in termini di opportunità formative e possibilità occupazionali. Nel Comune di Roma i cani registrati presso le anagrafi canine delle ASL sono 190.000. Oltre a questi, si aggiungono altri 280.000 cani di proprietà non registrati, per un totale di 468.000 cani:solo il 40% dei cani risulta registrato. Gli elementi della filiera analizzate nel corso dell’indagine sono: il mercato dei prodotti alimentari; il mercato degli accessori; il settore veterinario privato; i servizi innovativi: pet therapy e medicina comportamentale; l’allevamento; i centri di addestramento; i servizi (servizi a domicilio, servizio taxi per animali, servizio di dog sitter, pensioni per cani, servizio di agenzia matrimoniale, agenzia funeraria, servizio di toelettatura, polizza per cani, dog-cat radio e le spiagge per cani); l’offerta formativa. L’analisi della rete ASL condotta da “Trasversale” mostra evidenti diversità nella conduzione del lavoro rispetto a quanto svolto dall’UDA e dalle associazioni di volontariato. Alla base di questa diversità sono i principi che orientano i compiti e le attività delle ASL nei confronti degli animali. In quest’ambito la tutela degli animali è vista come mezzo per raggiungere il fine di tutelare la salute umana. Nei servizi erogati dalle ASL, l’indagine ravvisa una gran disparità in termini di strutture e risorse umane a disposizione. Non tutte le ASL sono in grado di attivare i servizi di sanità veterinaria previsti dalla normativa vigente. La funzionalità del sistema pubblico veterinario rilevata nel Comune di Roma è, in media, del 58%. Nel territorio del Comune di Roma sono attive 202 strutture veterinarie private. L’ambulatorio veterinario è la struttura più diffusa (183 unità, il 91% delle strutture). Le cliniche rappresentano il 9% dell’insieme (19 unità). Considerando gli utenti delle strutture, l’indagine non ravvisa grandi differenze tra cliniche e ambulatori riguardo al numero di cani visitati ogni anno. In media, le cliniche attendono circa 1.500 pazienti all’anno, e gli ambulatori circa 800. La percentuale di cani di razza visitati varia sensibilmente. Nelle cliniche questi rappresentano oltre la metà delle visite totali (52%), negli ambulatori sono il 39%. Si può ipotizzare che il proprietario di un cane di razza sia più propenso a rivolgersi alle grandi strutture veterinarie, in grado di offrire un ampio range di prestazioni specialistiche. Nell’ambito della tutela degli animali, circa la metà delle visite prevedono l’erogazione di vaccini sugli cani (45% nel caso delle cliniche, 51% nel caso degli ambulatori). Circa il 20% sono vaccini antirabbici. Le tariffe delle prestazioni veterinarie sono indicate dai rispettivi ordini provinciali, in conformità al capo VIII – onorari professionali – del Codice Deontologico dei Medici Veterinari, anche se si può affermare che il prezzo medio nel Comune di Roma di una visita presso un ambulatorio è stato calcolato tenendo in considerazione le attività svolte nelle piccole strutture; il valore medio è di € 40 per prestazione .