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LA CAMERA APPROVA LA COMUNITARIA 2005

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Terzo via libera all’articolo 11 della Legge Comunitaria 2005 “ Adempimenti in materia di rifiuti pericolosi”. Dopo una prima approvazione a Montecitorio e una seconda al Senato nel corso del 2005, l’articolo che chiarisce gli adempimenti dovuti dai professionisti sanitari privati in materia di rifiuti pericolosi esce immutato dalla Camera dei Deputati che la scorsa settimana ha votato solo gli articoli oggetto di proposte emendative. In base all’articolo 11 ““ . I produttori di rifiuti pericolosi che non sono inquadrati in un’organizzazione di ente o di impresa adempiono all’obbligo della tenuta del registro di carico e scarico di cui all’articolo 12 del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22, e successive modificazioni, attraverso la conservazione, in ordine cronologico, delle copie del formulario proprie del detentore, di cui all’articolo 15 del citato decreto legislativo n. 22 del 1997”. La disposizione è importante perchè consente di adempiere all’obbligo previsto dalla normativa europea sui rifiuti pericolosi, tenendo conto che dai formulari di identificazione sono desumibili tutti i dati richiesti. La Comunitaria 2005, in altre parole, rispecchierà la vigente normativa italiana secondo la quale vige l’obbligo della tenuta del registro di carico e scarico e della comunicazione annuale al Catasto dei rifiuti solo per gli enti e le imprese che producono rifiuti pericolosi e non per i liberi professionisti non inquadrati in un’organizzazione d’impresa. La Legge Comunitaria 2005 è tornata al Senato dove si dà per scontata la conferma dell’articolo 11. La Camera ha invece modificato un paio di articoli legati a disposizioni comunitarie sulla protezione degli animali:gli articoli 28 e 24. Con la soppressione del primo l’Aula di Montecitorio ha difeso il divieto di allevamento dei visoni in gabbia inizialmente fissato per il 2008, poi fatto slittare al 2013, ma approvato nel nostro Paese fin dal 2001. Nel Novembre scorso il Senato, infatti, su proposta del Governo e del senatore Pasinato di Forza Italia, aveva inserito un articolo (il 28) al recepimento di direttive comunitarie, che fissava la cancellazione del termine del 2013 per l'allevamento in gabbie dei visoni (unica specie ancora detenuta in una cinquantina di impianti di allevamento e scuoiamento nel nostro Paese).Con questa stessa Legge Comunitaria all'articolo 24 il Governo, in tema di animali, aveva già messo una "toppa" all'illegittimo comma 5 dell'articolo 8 del Decreto Legislativo 267 del 2003 sulle galline ovaiole che aveva permesso, in violazione alla direttiva europea 74 del 1999, la costruzione e la messa in funzione di vecchie gabbie di batteria dopo la data-limite del 1° gennaio 2004. L'articolo 24 cancella questo comma (fonti: camera.it/animalieanimali.it).