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ECM, PROPOSTO ACCORDO-PONTE

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Per superare lo stallo in cui si trova l’ECM, il Ministero della Salute ha proposto alla Conferenza Stato Regioni la stipula di un accordo-ponte che dovrebbe consentire la prosecuzione delle attività ECM senza introdurre modifiche alla legislazione vigente. L’accordo dovrà prevedere lo strumento e le modalità per la formulazione del piano di aggiornamento e la nuova tempistica per la sua realizzazione. La stesura del piano dovrebbe essere affidata alla sezione Ordini e Collegi e alla sezione Regioni operanti nell’ambito della Commissione ECM: sarebbe poi quest’ultima a dare il via libera definitivo al documento da trasmettere alla Conferenza Stato-Regioni per la formalizzazione dell’Accordo. La parola spetta alle Regioni e in caso di accettazione della procedura- dovranno sospendere il processo di accreditamento dei provider con validità dei crediti erogati su tutto il territorio nazionale eventualmente già avviato. Se l’Accordo Stato Regioni del 23 marzo 2005 non si fosse impantanato per il timore delle Regioni di svolte troppo dirigistiche del Ministero della Salute ( ma anche per l’esito delle elezioni regionali, nonchè del cambio di Ministro), avremmo assistito al varo di una specifica intesa pienamente operativa dal 30 settembre. In particolare avrebbe dovuto nascere un organismo di coordinamento strategico-paritetico Stato-Regioni del sistema ECM con una revisione delle competenze della Commissione ECM.(fonte: Il Sole 24 Ore Sanità, 8-14 novembre 2005)