L'Italia chiede all'Unione Europea di bloccare l’import di pellicce dalla Cina e preannuncia che in caso di ritardo nell’adozione di misure comunitarie andrà avanti da sola. Dopo il video trasmesso dalla Rai sui metodi utilizzati negli allevamenti cinesi di animali da pelliccia, il viceministro alle attivita' produttive con delega al commercio estero, Adolfo Urso, ha inviato una lettera al commissario Ue al commercio estero, Peter Mandelson chiedogli “di farsi parte attiva per contrastare una tale situazione con tutti gli strumenti a nostra disposizione, affinche' si eviti di farsi conniventi di azioni che contrastano con la nostra coscienza”. ''L'Italia ritiene inaccettabile che siano realizzati e tollerati metodi cosi' crudeli, quali la vivisezione e lo scuoiamento degli animali ancora in vita, atti che – scrive il viceministro nella lettera - configurano vere e proprie ed inutili forme di tortura, in dispregio degli elementari diritti al benessere animale che la nostra Europa ha fatto propri''. L’Italia chiede quindi a Bruxelles di adottare “idonee misure volte a vietare l'importazione di pellicce ricavate con simili metodi, che contrastano principi internazionali e comunitari'' annunciando che appoggera' ''con forza le proposte della Commissione e che qualora i tempi di un'azione comunitaria dovessero protrarsi, l'Italia si riserva di porre in essere misure immediate, sia pure in via temporanea, nell'attesa dell'adozione di un successivo atto dell'Unione europea''. (Fonte: animalieanimali.it/Italia Oggi)
