Per gonfiare i muscoli in palestra erano disposti a tutto: ad assumere medicinali tradizionalmente usati per curare gravi forme tumorali, il nanismo ipofisario e addirittura a farsi iniettare soluzioni per uso veterinario. Ad utilizzarli i culturisti ai quali erano destinate le circa 10mila tra fiale e compresse di anabolizzanti sequestrate dai carabinieri del NAS di Napoli nell’ambito di un’indagine su un’organizzazione dedita al traffico internazionale di queste sostanze”. La notizia è di sabato 15 ottobre ed è ripresa dalla Gazzetta del Mezzogiorno: “ Circa 3.000 confezioni di nandrolone provenienti dalla Grecia sono state sequestrate nel vano bagagli della vettura di un culturista napoletano di 32 anni, accusato di aver introdotto illegalmente in Italia i prodotti e denunciato insieme con un altro partenopeo, dipendente di una ditta di spedizioni; altre 7.500 nella sede di quest’ultima azienda a Latina, in attesa di recapito a vari clienti italiani e spagnoli. Sono stati individuati, nel corso delle successive indagini altri due spedizionieri di Reggio Emilia e Bologna con altre 550 confezioni di sostanze farmacologiche ad uso dopante.
Una volta introdotti in Italia i farmaci vengono successivamente spacciati in palestre specializzate di varie province ( Napoli, Salerno, Caltanissetta, Vicenza, Enna, Catania, Ravenna, Reggio Emilia) ad atleti, professionisti e dilettanti per aumentare la massa muscolare in assoluta assenza di controlli medici, in violazione della legge antidoping. I farmaci erano tutti di produzione estera.