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BRUCELLOSI E LEUCOSI: PIEMONTE INDENNE

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Leucosi e brucellosi, le gravi malattie infettive che colpiscono le comunità animali dei ruminanti, equini e suini, sono assenti dagli allevamenti bovini di sei delle otto province piemontesi: i bovini allevati nelle zone di Alessandria, Asti, Biella, Novara, Verbania e Vercelli sono indenni da queste due patologie. È quanto ufficialmente riconosciuto, lo scorso 4 agosto, dall'Unione europea a seguito della valutazione positiva della documentazione trasmessa dall'Assessorato regionale piemontese alla Sanità agli organismi competenti della Ue. L'importante e positiva sentenza viene dunque a premiare gli sforzi fatti negli ultimi venti anni dalla sanità pubblica regionale nella lotta contro queste due gravi malattie. "Le operazioni per debellare la leucosi bovina enzootica - come spiegato da Mario Valpreda, assessore regionale alla Sanità - erano iniziate infatti su base volontaria nel 1989 e divenute poi obbligatorie nel 1994. I controlli sulla brucellosi nei bovini, nelle pecore e nelle capre invece sono stati resi obbligatori in Piemonte a partire dal 1985 e da qualche anno la malattia, che inizialmente interessava il 7% degli allevamenti bovini e l'8% delle aziende ovicaprine, è del tutto scomparsa dalle sei province proclamate indenni ed è ormai rara anche nelle zone di Torino e di Cuneo". Un grande successo dunque per il Piemonte ma anche per tutta la filiera nazionale le cui produzioni si confermano di volta in volta sempre più sicure e orientate al valore qualitativo. Visti gli ottimi risultati conseguiti nella Regione spetta ora agli allevatori - come dichiarato da una nota dell'agenzia della Giunta Regionale Piemonte - essere prudenti negli acquisti degli animali provenienti da aree non ancora ufficialmente indenni e a segnalare ogni sospetto di patologia nei propri animali.