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CINOTTI:CHIUDERE LE FACOLTA’ NON EUROPEE

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La vera questione della formazione universitaria “non è il dove e il come, ma solo il criterio di qualità”. Il Prof Stefano Cinotti, preside della Facoltà di veterinaria di Bologna ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione della ricerca ANMVI ETAMETA 2005 “Le strutture veterinarie per animali da compagnia”, con un intervento che ha riscosso l’apprezzamento della platea e degli organizzatori. “Dopo la vecchia polemica sull’apertura di nuove facoltà- ha detto- si dovrebbe dar corso alle nuove polemiche sulla chiusura delle scuole veterinarie che non rispondono ai criteri della Commissione Europea”. Il prof Cinotti, ricordando che in Italia solo 3 facoltà di veterinaria ( Bologna, Torino e Bari) hanno superato la prova-qualità della EAEVE, ha sottolineato che sono questi i nuovi principi a cui dovrebbero guardare “ quelli che facevano delle facoltà un baluardo di potere”. Analizzando i dati dell’indagine, il Preside di Bologna ha quindi osservato : “ quello che mi ha colpito è l’attenzione al saper fare più che al mercato; questa indagine, con determinazioni di nicchia va a completare VET 2020 di cui fui promotore, e pone al centro la conoscenza, quindi la formazione universitaria è determinante. L’unica opportunità occupazionale- ha continuato Cinotti- discende solo dal principio di possedere la conoscenza e di saperla sintetizzare in un atteggiamento clinico”. Le Facoltà cosa possono fare? “ Ho avuto modo di visitare circa 40 facoltà europee- ha detto Cinotti- e il denominatore comune è l’attenzione ai requisiti EAEVE-FVE per un inserimento di standard minimi di qualità”. In Italia, il 70% degli studenti in medicina veterinaria sceglie la clinica degli animali da compagnia, “ sono la netta minoranza- ha confermato Cinotti- gli studenti che fanno cavalli e bovini”. L’indagine ANMVI ETAMETA 2005 sarà pubblicata integralmente al sito www.anmvi.it