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SOCIETA' PROFESSIONALI SENZA LIMITI

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Dopo lo stralcio del maxiemendamento Castelli dal decreto sulla competitività, la riforma delle professioni sembra ormai rimandata alla prossima legislatura e con essa anche la questione delle STP, le società tra professionisti. Il progetto Castelli prevedeva infatti la possibilità che l' attività professionale fosse svolta anche in forma societaria sia fra professionisti della stessa categoria, sia appartenenti a categorie complementari, sia con la presenza di soci di puro capitale.
Sull’argomento si è invece espressa la Corte di Giustizia della UE che in questi giorni ha sentenziato riaffermando alcuni principi già enunciati per medici e dentisti: non è legittimo imporre limiti alla proprietà o alla forma in cui si esercita un'attività professionale. Per la Corte, non si deve infatti confondere la titolarità dello studio con la prestazione dell'attività o del servizio. La Corte ritiene che la protezione della salute pubblica possa essere ottenuta in un altro modo, ad esempio con l'obbligo di presenza di soci o dipendenti professionisti nella struttura, norme applicabili in materia di responsabilità civile, norme che impongano un'assicurazione di responsabilità professionale. La tutela della salute pubblica ed il rapporto cliente-professionista sono garantiti anche se colui che svolge materialmente la prestazione è un professionista qualificato e non è il titolare dell'attività professionale.