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PROFESSIONI: LIBERE NELLA UE

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Per arrivare alla libertà di circolazione dei liberi professionisti all'interno dell'Europa era fondamentale garantire il riconoscimento delle qualifiche professionali nei vari paesi. La Commissione mercato interno del Parlamento europeo ha quindi dato il via libera, in seconda lettura, alla direttiva che rivede l'accesso e la circolazione delle libere professioni. Il relatore della proposta, il Parlamentare europeo di Forza Italia, Stefano Zappalà, si è fortemente impegnato per trovare un giusto equilibrio fra i paesi che come l'Italia hanno una forte e rigida regolamentazione del mondo professionale ed altri che non avendo alcun controllo specifico, se non attraverso associazioni ad adesione volontaria, non erano in grado di garantire la qualifica professionale, Vi erano inoltre forti spinte per una maggior liberalizzazione del sistema a livello europeo per sviluppare una significativa dinamica concorrenziale che secondo l'antitrust avrebbe sviluppato la qualità delle prestazioni abbassandone i costi. La direttiva che dovrà ora essere approvata dal Parlamento europeo il prossimo 10 maggio salvaguarda il sistema italiano degli Ordini e dei Collegi che avrà quindi una funzione di garante dei professionisti italiani e nello stesso tempo gli stati UE che hanno come riferimento interno delle associazioni potranno affidare loro non solo il potere di rilasciare attestati di formazione ma anche quello di garanzia della qualifica professionale, ossia potranno autorizzare , verificare e controllare la correttezza e le qualifiche dei professionisti nell'interesse degli utenti. Secondo Zappalà " In questo modo cade la barriera fra Ordini ed Associazioni. Gli Ordini ne escono riconosciuti in chiave europea ma lo stesso vale per le associazioni non ancora riconosciute perchè dovranno avere un riconoscimento legislativo nazionale". Per questo il parlamentare europeo sollecita l'Italia ad arrivare al più presto al riconoscimento delle associazioni per coprire il mondo professionale attualmente non regolamentato dagli Ordini, altrimenti ci troveremmo ad avere settori professionali non garantiti e non riconosciuti, quindi, dall'Europa mentre noi dovremmo riconoscere i professionisti stranieri. Una situazione veramente assurda, quindi, che deve essere al più presto regolamentata a livello nazionale.