• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31445

ORDINI, GARANTITE LE COMPETENZE

Immagine
Superata la crisi di Governo il ministro Castelli, su forte pressione del CUP, sta valutando di riproporre il maxiemendamento sulle professioni nel testo originale già accolto dagli Ordini. Per evitare altri possibili colpi di mano, il Governo pensa a “blindare” la riforma ponendo la fiducia su tutto il testo della competitività in recepimento al Senato. Nella seduta di giovedì scorso della Commissione Bilancio del Senato due colpi di scena avevano ribaltato l'iter di approvazione del maxiemendamento proposto dal ministro Castelli. Da un lato il Presidente del Senato, Marcello Pera, aveva espresso dubbi sulla delega troppo ampia richiesta dal Governo, soprattutto in un momento di forte crisi della maggioranza, che avevano portato alla rinuncia da parte di Castelli a portare avanti la riforma delle professioni e dall'altra la Commissione aveva approvato, con il sostegno dell'opposizione, un emendamento a favore delle Associazioni non riconosciute che togliendo garanzie agli Ordini scardinava tutto l'impianto del testo approvato dal CUP. L'emendamento passato, infatti, limitava la difesa degli Ordini rispetto alle competenze attribuibili alle nuove professioni, rappresentate dalle Associazioni, soltanto all'area "riservata" e non a quella " tipica". La differenza non è così minima come si potrebbe pensare perchè quella " riservata" è quella prevista nella normativa costitutiva dell' Ordine mentre quella "tipica" è quella effettivamente svolta e che negli anni si è spesso evoluta e trasformata. Alcuni Ordini non hanno neppure una attività "riservata" e quindi non avrebbero alcun elemento per difendersi dalle richieste delle nuove professioni.
Con la fiducia sull’intero decreto sulla competitività, anche il punto in discussione fra ordini e associazioni ritornerebbe quindi a totale garanzia delle competenze già attribuite alle professioni regolamentate, sia per quelle "riservate" che quelle "tipiche". Prevedendo però una dura battaglia da parte delle Associazioni che rappresentano circa due milioni di professionisti e che trovano consenso ed attenzione in molti partiti, anche della maggioranza, l'impressione è che l'iter per arrivare all'approvazione della riforma delle professioni sia ancora molto difficile e pieno di insidie e sorprese. Per quanto riguarda il settore veterinario sono due gli ambiti nei quali la Fnovi potrebbe trovarsi ad un confronto non facile. Il primo riguarda il settore dell'educazione cinofila essendo un'area per la quale esiste un' Associazione, l'APNEC ( Associazione Professionale Nazionale Educatori Cinofili ), con la quale l'ANMVI da tempo sta cercando di trovare un accordo sulle diverse aree di competenza, il secondo fa riferimento, invece, a tutto il settore della medicina non convenzionale per la quale esistono varie Associazioni mentre, d'altra parte, l'ANMVI chiede per tutte queste terapie il riconoscimento di " atto medico" e quindi riservate ai veterinari se applicate agli animali.