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ASIATICA, IN ITALIA CAMPIONI A EDERLE

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A poche ore dalla notizia lanciata dall’OMS relativa ai 3.747 laboratori sparsi nel mondo che hanno ricevuto per errore campioni del Virus H2 N2, i parlamentari Violante Labate, Battaglia, Galeazzi, hanno depositato alla Camera dei Deputati un’interpellanza urgente al Ministro della Salute Sirchia. “Questo errore – dicono i parlamentari- potrebbe rimettere in circolo il virus con l'eventualità di scatenare una nuova pandemia di influenza asiatica come quella che si si diffuse massicciamente tra il 1957 ed il 1958, ma il cui virus scomparve solo nel 1968. L'OMS in un recente comunicato ha sottolineato che gli attuali vaccini antinfluenzali trivalenti non coprono dall'infezione, pertanto si attende di sapere dal Ministero della Salute in quale modo intenda attivarsi, “poiché la spedizione delle provette errate interessa anche l'Italia e quale azioni sono state poste in essere, affinché il pericolo di infezione possa essere scongiurato, così come hanno già fatto gli Stati Uniti diramando a tutti i propri centri di riferimento già due appelli urgenti affinché le provette vengano subito distrutte”. In Italia, è stato il laboratorio di ricerca della caserma americana Ederle a Vicenza ad aver ricevuto i campioni del virus H2N2. L'errore è partito dal College of American Pathologist, che periodicamente fa eseguire in tutto il mondo controlli incrociati di qualità sulle terapie standard per le malattie più comuni; a spedire materialmente le provette, nell'ottobre 2004 è stata la Meridien Bioscience di Cincinnati, nell'Ohio, così come ha rivelato al quotidiano Washington Post il massimo esperto di influenza dell'OMS Klaus Stohr. Rassicurazioni intanto giungono dal microbiologo Pietro Crovari dell’Università di Genova: “l'errore della diffusione di questo virus fa scalpore, ed e' sicuramente piu' eclatante del rischio reale che il virus contagi il personale dei laboratori - dice Crovari - la possibilita' che si diffonda non e' affatto alta perche' i destinatari sono laboratori attrezzati a manipolare agenti infettivi; ''L'allerta - aggiunge Crovari - deriva dal fatto che il virus non e' inattivato, come solitamente avviene, quando un agente virale viene introdotto nei cosiddetti kit diagnostici, ossia i kit per il controllo della qualita' che servono per verificare la capacita' dei test di identificare gli anticorpi specifici''.