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ORDINI, MODIFICHE AL MAXIEMENDAMENTO

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Il mondo professionale continua ad esprimere critiche sulla riforma delle professioni sia sul metodo procedurale della delega al Governo sia sui contenuti della bozza proposta da Castelli. Dopo i primi sintetici articoli inseriti nel testo del decreto legge sulla competitività il Governo si era impegnato ad un ampio confronto con tutte le organizzazioni professionali. Questo non è avvenuto e sembra che il ministro non abbia neppure l'intenzione di sviluppare un ampio confronto con i rappresentanti delle professioni ( CUP, Confprofessioni, Colap ) per mancanza di tempo ribadendo che l'unica via che si può perseguire per arrivare alla riforma entro la legislatura è quella di una delega al Governo da portare come emendamento, nella fase di conversione, al decreto legge sulla competitività. In sostanza il ministro chiede al mondo professionale un atteggiamento di ampia fiducia che al contrario le organizzazione professionali non hanno alcuna intenzione di concedere. Sono infatti troppi i punti che preoccupano i professionisti derivanti anche dalle istanze di " decentramento" che Castelli sostiene per conto della Lega. Ogni giorno, comunque, il testo del ministero continua a subire modifiche sulla pressione delle varie parti interessate. Ieri, dall'ultimo testo proposto sono state stralciate tutte le norme riferite alle società fra professionisti ed è stato modificato il punto che definisce in modo chiaro cosa si intende per "professione", " professione di interesse generale" e " professione riconosciuta". Nel primo casi si intende in genere una professione intellettuale, nel secondo una professione che prevede una iscrizione ad un ordine previo il superamento di un esame di Stato e con l'ultima definizione ci si riferisce alle professioni in attesa di riconoscimento. Tutte queste modifiche che continuano ad essere apportate senza alcun confronto con le categorie coinvolte preoccupano molto le organizzazioni professionali che a questo punto non sanno quale sarà il testo del maxiemendamento e se e quando sarà presentato. A questo proposito Roberto Orlandi, vicepresidente del CUP ha dichiarato: " Non sappiamo più su quale testo poter esprimere una valutazione. Non si può fare una riforma del genere ricorrendo ad una delega in bianco".