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INASPRIRE L’ ABUSO DI PROFESSIONE

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A distanza di due anni dalla presentazione, la pdl Modifica dell’articolo 348 del codice penale, in materia di esercizio abusivo di una professione inizierà domani l’esame in Commissione Giustizia della Camera. La proposta è dei deputati C’è, Martini e Caparini (Lega) e mira ad inasprire le punizioni nei confronti del reato d’abuso di professione, con particolare riferimento al settore sanitario. L’articolo 348 del Codice Penale verrebbe così riformulato: “ Chiunque esercita abusivamente una professione per la quale e` richiesta una particolare abilitazione dello Stato e` punito con la reclusione da uno a tre anni, con la multa da lire due milioni a lire dieci milioni, escludendo l’applicazione dell’articolo 444 del codice di procedura penale, nonche´ con la confisca obbligatoria dei beni e degli strumenti utilizzati per l’esercizio dell’attivita` abusiva. Chiunque, a qualsiasi titolo, cede all’esercente la professione abusiva strumenti e qualsivoglia oggetto necessario per l’esercizio stesso, ovvero consente l’uso anche temporaneo degli stessi, ovvero si presta a figurare come proprietario fittizio, e` punito con la reclusione sino a dodici mesi e con la multa da lire un milione a lire tre milioni ». Il fenomeno dell’abusivismo, spiegano i parlamentari proponenti“ si e` ingenerato ormai da lungo tempo in vari ambiti delle professioni mediche e mai come in questi ultimi anni ha assunto dimensioni tanto preoccupanti”. Per questo propongono un adeguamento dell’articolo 348 e dell’ordinamento giudiziario, giudicato troppo “mite”per poter fungere da reale deterrente. Ecco quindi la proposta di inasprire le punizioni e di introdurre l’istituto della confisca per colpire i beni strumentali utilizzati dall’abusivo. Attualmente il Codice penale, all'articolo 348 recita: Chiunque abusivamente esercita una professione (c.p. 359), per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato (c.c. 2229), è punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa da lire duecentomila a un milione.