I cani abbandonati sviluppano un enorme giro d'affari senza regole, senza controlli e sulla pelle degli animali. Nel numero in edicola il settimanale Panorama pubblica a firma di Stella Pende una approfondita indagine sulla gestione dei canili, sia pubblici che privati, che evidenzia come su tutto il territorio nazionale si sia sviluppato un enorme giro di affari che mancando di regole e controlli è cresciuto sulla pelle degli animali. Sono poche le strutture che l'inchiesta salva o porta ad esempio di buona gestione. Da quando i cani abbandonati non si possono più " eliminare",se non per gravi motivi di salute o di reale pericolo certificato da un veterinario, il numero delle presenze nei canili è aumentato a dismisura e certamente gli stanziamenti dei comuni, pochi e senza controlli, non sono in grado di creare situazioni che possano accogliere e gestire in modo corretto questi animali. I dati riportati dall'inchiesta evidenziano non solo condizioni igieniche e sanitarie spaventose ma anche situazioni di invivibilità che non permettono neppure la sopravvivenza degli animali. Mancanza di cibo, di acqua, di spazio portano ad una mortalità altissima. Il 38% dei decessi sono riferiti a cause naturali ma in realtà dovrebbero essere quasi completamente attribuiti alle condizioni barbare in cui gli animali sono obbligati. Tutto questo avviene per mancanza di controlli da parte dei comuni, delle Asl e dei Nas. Le denunce presentate dagli animalisti spesso finiscono in niente ma anche le strutture gestite direttamente da associazioni di volontariato molto spesso non si salvano da pesanti critiche. Le soluzioni ci sono ma sembra che a nessuno interessi veramente trovarle. Basterebbe partire dall' obbligo in tutte le regioni del microchip distribuito dai più di 6500 ambulatori veterinari privati e da quelli pubblici delle Asl. Basterebbe istituire una centrale nazionale per l'anagrafe canina, che il ministero della Salute non ha ancora attivato rendendo impossibile l'identificazione degli animali. Basterebbe imporre pene severe, non solo pecuniarie, per chi abbandona gli animali. Basterebbe sviluppare severi controlli ed imporre a tutti i canili dei veterinari responsabili. Basterebbe fare campagne di sensibilizzazione ed educazione del pubblico per rendere consapevole l'acquisto o l'adozione di un animale. Basterebbe sostenere, come sta già facendo qualche comune, economicamente o con forme di assistenza, l'adozione dei cani abbandonati. Basterebbe che le autorità competenti si rendessero conto che non basta dare un po' di euro al primo che capita per poi togliersi ogni responsabilità e lavarsene le mani. Ogni volta che esce una notizia o una denuncia su questa situazione si sente un po' di attenzione sul grave problema dell'abbandono e della gestione dei canili che scompare nel giro di pochi giorni. Purtroppo il nostro livello di civiltà è questo. Si discute in Parlamento di modificare la Costituzione per inserirvi anche il principio del rispetto degli animali e dall'altro non ci accorgiamo che questi muoiono in canili lager.