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TORINO, BENE PET THERAPY SPERIMENTALE

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E' molto positivo il bilancio del primo anno di lavoro sperimentale, fatto a Torino, di ''pet-therapy'', ovvero l'utilizzo dei cani nella cura delle persone. Il progetto ha riguardato un gruppo di anziani non autosufficienti all'interno di un residenza dell'Asl 4. Gli anziani coinvolti, per ora una ventina (su 95, ovviamente non tutti sono idonei o interessati) hanno cominciato, grazie a Gilda, un dolce golden retriever di un anno e mezzo, a relazionare in modo diverso. Si tratta di anziani, alcuni malati di Alzheimer o con grosse patologie relazionali e disturbi di varia natura, a volte legati alla mobilita' altre alla salute mentale: nella maggior parte dei casi, il rapporto nato con il cane ha aumentato la loro disponibilita' a comunicare con l'esterno, e' migliorato il loro umore ed e' stata esperita un'emotivita' in molti di loro scomparsa. ''Molti degli anziani coinvolti - hanno spiegato l'etologa Cristina Giacoma e il veterinario Anna Cavallero - hanno ripreso, grazie a Gilda - a muoversi, a pensare positivo per il fatto di attendere il giorno dopo e l'incontro personale con l'animale. Alcuni hanno semplicemente ripreso ad 'amare' la vita attraverso l'affetto con il cane, a mangiare, ad occuparsi del proprio corpo e cosi' via''. Ma preparare un cane per questo tipo di delicato servizio, secondo i dettami della Delta Society americana e, in seconda istanza, dell'Aiuca italiana (le volontarie che gestiscono Gilda e lo stesso cane hanno intanto preso, nel corso di quest'anno, il relativo brevetto e ora possono continuare nell'attivita' anche altrove) e' costoso e impegnativo. L'animale viene educato a non distogliere, per tutto il tempo dell'incontro con l'anziano, l'attenzione da lui, in modo da smuovere l'emotivita' del paziente. In molti casi si tratta di sedute, anche di mezz'ora vis a vis cane-anziano. L'animale, dopo un certo impegno, deve essere tenuto a riposo, altrimenti il servizio ne viene a patire, come la stessa salute del cane. Ora, dopo questo primo anno sperimentale (il servizio con Gilda continuera', anche perche' gli anziani, in caso contrario, avrebbero probabilmente dei veri traumi), realizzato anche grazie al Rotary Club Torino Mole Antonelliana e ai dipendenti San Paolo Imi, gli organizzatori vorrebbero allargare il programma ad altre residenze anziani per non parlare di residenze per bambini malati. ''In Italia questo tipo di attivita' e' ancora poco riconosciuta - ha spiegato Giulio Fornero, direttore dell'Asl 4 - ma devo dire che si tratta di un tipo di intervento sanitario di notevole livello pratico. Inoltre ha una ricaduta positiva anche sulla stessa struttura sanitaria e sulla qualita' del lavoro degli stessi medici e infermieri. La pet-therapy nei corridoi delle strutture piu' difficili - ha aggiunto - si porta dietro un sentimento di simpatia e un surplus di positivita' relazionale il cui valore lo si puo' immaginare senza fatica. Ci auguriamo che questi esperimenti si possano ripetere e ampliare e che possano diventare un settore di ricerca applicata anche nel nostro paese''.(ANSA).