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MARONI RILANCIA L’ ALLARME CASSE

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“Sugli istituti privatizzati ho solo un potere di vigilanza, le casse mantengono l’autonomia della decisione dei requisiti per il pensionamento”. Con questa cautela di principio, il Ministro del Welfare Roberto Maroni è intervenuto in Commissione Bilancio alla Camera tornando a chiedere ai vertici delle Casse e degli Enti Previdenziali dei professionisti di attivarsi per garantire l’equilibrio delle gestioni nel medio-lungo periodo. Il Ministro si è basato sul rapporto del Nucleo di valutazione della spesa previdenziale e sulla questione dell’azzeramento dal 2020 del patrimonio, per la spesa crescente delle prestazioni a cui la contribuzione non riesce a fare fronte. Maroni guarda soprattutto all’ENPAM e alla Cassa previdenziale degli avvocati ,mentre fra gli Enti che nel medio-lungo periodo dovrebbero farcela ci sono gli universi professionali governati dal numero chiuso. Ma il Ministero del Lavoro rivendica un ruolo che non sia quello di spettatore e il Sottosegretario Alberto Brambilla ha dichiarato al Sole 24 Ore che il Welfare “ deve garantire, con la vigilanza, gli iscritti che la promessa sulla prestazione previdenziale sarà mantenuta”.Una task force di attuari ed economisti passerà dunque al setaccio i conti delle Casse. In prospettiva, secondo il Ministero, il riferimento cardinale dovrà essere l’ammontare delle prestazioni correnti e non quello “storico” del 1994. Inoltre, Brambilla ricorda che in base al Dlgs 103/96 “il Ministero dovrà essere in grado di esercitare una corretta funzione di controllo, con la presenza nei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali di un rappresentante del Ministero del Lavoro”. ( fonte: Il Sole 24 Ore)