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AVIARE, PRIMI LOTTI VACCINO IL 1 MARZO

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''L'Italia ha una opzione sull'acquisto del vaccino contro il virus H5N1, responsabile dell'influenza dei polli. Non si tratta di un grande lotto per il momento, ma di una quantità sufficiente per gli operatori che sono più esposti all'eventuale contagio''. Lo ha riferito il ministro della Salute Girolamo Sirchia, ricordando che ''di fronte alla notizia del passaggio da uomo a uomo del virus'', ritenuta da Sirchia ''estremamente preoccupante, perchè si tratta di un virus ad alta letalità, è importante la ricerca biotecnologica. Grazie ad essa infatti - ha aggiunto il ministro - potremo inventare strumenti capaci di bloccare l'ingresso del virus nelle cellule dell'organismo. E' necessario - ha concluso - evitare che il virus sbarchi un Europa e mieta vittime anche da noi''. L'epidemiologo Heinz Josef Schmitt della Gutenberg University di Mainz, esperto di malattie infettive e vaccinazioni, a margine di un incontro sui vaccini organizzato da GlaxoSmithKline e in corso ieri a Rixensart, in Belgio, ha dichiarato che”se ci fossero le risorse finanziarie necessarie basterebbero sei mesi per sviluppare un vaccino contro l'influenza dei polli. Le risorse tecniche-scientifiche ci sono - afferma Schmitt - Per cui, potenzialmente, sarebbero sufficienti appena sei mesi per realizzare un prototipo di vaccino contro l'influenza aviaria. Per ridurre le complicanze e i danni derivanti dal contagio - spiega lo specialista - e limitando le possibilita' di trasmissione da animale a uomo, pur non eliminandole del tutto'', puntualizza. Ma i problemi reali ''sono legati sia alle risorse finanziarie necessarie sia alla distribuzione e alla conservazione di un vaccino di questo tipo su scala mondiale''. Tuttavia e' ''assurdo'', secondo Schmitt, che la consapevolezza di una possibile pandemia in arrivo non attivi gli sforzi necessari per dar vita al vaccino. ''E' come se vedessimo arrivare lo tsunami - sostiene l'epidemiologo - e non facessimo nulla per trarci in salvo”. (Ile/Adnkronos Salute)