Operazione dei carabinieri di Reggio Calabria contro i combattimenti clandestini tra cani. I militari stanno eseguendo 13 arresti. Si tratta in particolare della prima applicazione a livello nazionale delle innovazioni introdotte recentemente al codice penale riguardanti disposizioni sul divieto di maltrattamento di animali e di impiego degli stessi in combattimenti. Nel corso dell'operazione, che ha interessato anche altre regioni, sono stati sequestrati anche quattro canili. L' operazione, denominata ''Fox'', e' nata nel corso delle indagini coordinate dalla Dda reggina ed iniziate dai carabinieri della Compagnia di Taurianova nel luglio 2002 per la cattura di un latitante. Nel corso di tale attivita', oltre a sequestrare armi e droga, i carabinieri hanno scoperto un' attivita' clandestina diretta all' allevamento di cani da combattimento ed un giro di compravendite e scommesse.
Le indagini si sono estese coinvolgendo anche personaggi residenti in altre regioni, con collegamenti con allevaori-allenatori presenti nel territorio della ex Jugoslavia, in Serbia, Croazia e Bosnia.
Nel corso delle intercettazioni, gli investigatori hanno accertato che gli indagati comunicavano tra loro tramite posta elettronica. E' stato cosi' deciso di sottoporre a controllo alcuni indirizzi e monitorare siti web specializzati. E' stato cosi' che i carabinieri hanno fra l'altro individuato due siti internet dedicati all' organizzazione dei combattimenti dei cani.
A determinare il prezzo dei cani erano parametri quali il curriculum, la discendenza, l' allenatore oltre all' eta' ed alle caratteristiche fisiche. E proprio dalla ''campagna acquisti'' degli animali derivava un' altra fonte di reddito per l' organizzazione. I cani, infatti, dopo essere stati acquistati e sottoposti ad atroci allenamenti venivano utilizzati in combattimenti combinati, al solo scopo di dimostrarne le qualita' e fare aumentare il prezzo di vendita.
I carabinieri hanno accertato lo svolgimento di vari combattimenti tra i quali il ''Montana show'', svoltosi in Bosnia il 30 ottobre scorso, dove si sono disputati sette incontri tra vari animali.
Le modifiche al codice penale sono state introdotte dalla legge 189/2004 ("Disposizioni concernenti il divieto di maltrattamento degli animali, nonché di impiego degli stessi in combattimenti clandestini o competizioni non autorizzate") All’articolo 544-quinquies, il Codice Penale stabilisce che “Chiunque promuove, organizza o dirige combattimenti o competizioni non autorizzate tra animali che possono metterne in pericolo l'integrità fisica è punito con la reclusione da uno a tre anni e con la multa da 50.000 a 160.000 euro.La pena è aumentata da un terzo alla metà: 1) se le predette attività sono compiute in concorso con minorenni o da persone armate;2) se le predette attività sono promosse utilizzando videoriproduzioni o materiale di qualsiasi tipo contenente scene o immagini dei combattimenti o delle competizioni;3) se il colpevole cura la ripresa o la registrazione in qualsiasi forma dei combattimenti o delle competizioni. Chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato, allevando o addestrando animali li destina sotto qualsiasi forma e anche per il tramite di terzi alla loro partecipazione ai combattimenti di cui al primo comma è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 5.000 a 30.000 euro. La stessa pena si applica anche ai proprietari o ai detentori degli animali impiegati nei combattimenti e nelle competizioni di cui al primo comma, se consenzienti.Chiunque, anche se non presente sul luogo del reato, fuori dei casi di concorso nel medesimo, organizza o effettua scommesse sui combattimenti e sulle competizioni di cui al primo comma è punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 5.000 a 30.000 euro”. (fonti: ANSA/animalieanimali.it)