Novità positive per i professionisti arrivano dal maxi-emendamento. Il ministero delle finanze ha accolto alcune proposte del mondo professionale che rendono ora il concordato preventivo certamente più interessante. Innanzitutto si allungano i tempi a disposizione del contribuente per poter aderire alla proposta dell'amministrazione fiscale. Non più 30 giorni dal ricevimento dell'invito, come era precedentemente previsto, ma 60 giorni. Un mese di tempo in più per poter ragionare e valutare con calma con i propri consulenti la convenienza della proposta. Inoltre, all'interno dello stesso termine, la proposta potrà essere discussa in contraddittorio con il competente ufficio dell'Agenzia delle entrate anche con l'assistenza di consulenti. Nuove specificazioni arrivano anche per quanto riguarda i potenziali aderenti al concordato. Secondo la nuova versione non potranno aderire i titolari di reddito di impresa e gli esercenti arti e professioni che non erano in attività in almeno uno dei periodi di imposta in corso al 1 gennaio 2002, al primo gennaio 2003 ed al 1 gennaio 2004. Un ampliamento, quindi, del numero di soggetti che potranno aderire rispetto alle precedenti indicazioni. Rimangono ferme le garanzie che vengono prestate a chi aderisce al concordato. E' prevista una tassazione più favorevole sulla parte di reddito che potrà eccedere rispetto a quella pianificata ed è esclusa su queste somme anche l'applicazione dei contributi previdenziali. Dubbi restano ancora sui vantaggi in termini di controlli da parte del fisco. Sono infatti comunque molto ampie le possibilità che restano agli uffici competenti per intervenire sulla dichiarazione del contribuente.( Italia Oggi, 15 dicembre 2004 )