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OGM, COESISTENZA ATTENDE OK REGIONI

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La Commissione Agricoltura della Camera sta esaminando il disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 279 del 2004, recante Disposizioni urgenti per assicurare la coesistenza tra le forme di agricoltura transgenica, convenzionale e biologica. L’esame è iniziato il 9 dicembre scorso a seguito di numerose audizioni (tutte le organizzazioni professionali agricole, Assobiotec, Federalimentare, Associazione italiana per l´agricoltura biologica (AIAB), Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (INRAN) Associazione nazionale tra i produttori italiani zootecnici (ASSALZOO) rappresentanti dell´Istituto Superiore di Sanità e del Comitato nazionale per la bioetica, oltre a numerosi esperti).L’On Giacomo de Ghislanzoni Cardoli, presidente e relatore, ha sottolineato come nel corso delle audizioni svoltesi sia emersa l'opportunità di procedere ad opportuni aggiustamenti del testo e come sia più volte emersa la necessità di definire in modo più chiaro ed organico la composizione dell'istituendo Comitato in materia di coesistenza tra colture transgeniche, convenzionali e biologiche. Intervenuto in Commissione, il Ministro Giovanni Alemanno ha rilevato anzitutto che “non corrisponde al vero la critica secondo cui non esiste alcuna ricerca italiana nel settore degli OGM: ricorda infatti che l'INRAN sta ultimando una ricerca triennale, che mira ad entrare nel merito degli effetti sistemici degli OGM. Bisogna infatti sottolineare che questi organismi vengono spesso studiati come se si trattasse di una realtà a se stante, indipendente perciò tanto dall'ambiente quanto dalla realtà agraria in cui essi si inseriscono. Continuando in questa chiave, gli OGM vengono qualificati come non tossici, ma non si valuta adeguatamente come gli OGM vivi si interrelazionino all'interno di un sistema complesso: vanno perciò approfonditi i loro effetti sull'ambiente e le loro ricadute indirette sulla salute dell'uomo, ad esempio in termine di impatto allergenico”. Quanto al principio di precauzione, che insieme al principio di coesistenza informa il provvedimento in esame, il Ministro ha sottolineato come esso vada commisurato al suo effettivo impatto: “occorre, in attuazione di tale principio, individuare un adeguato punto di equilibrio tra rischi e benefici. Ad esempio, sarebbe del tutto incongruo e contrastante con il principio di precauzione utilizzare uno strumento potente e prezioso come l'energia nucleare per uno scopo limitato come potrebbe essere la fornitura di energia ad uno scaldabagno”. Il Ministro si è soffermato sulla questione del rapporto con le regioni, ricordando in proposito che molte di esse si sono dichiarate libere da OGM, ma di non ritenere che “ il richiamo alla raccomandazione della Commissione del 23 luglio 2003, contenuto nell'articolo 1 del decreto-legge in esame, possa valere ad impedire alle regioni italiano che lo vogliano di dichiararsi anche in futuro OGM-free, “ tanto più –ha concluso- che il decreto attuativo del decreto-legge dovrà essere assunto d'intesa con la Conferenza Stato-regioni”. E sul disegno di legge per assicurare la coesistenza tra le forme di agricoltura transgeniche, convenzionali e biologica la Conferenza Stato Regioni si pronuncerà nella seduta del 16 dicembre.