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ECM, I MEDICI SI RIVOLGONO ALLE REGIONI

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La sentenza del 18 novembre sull’ecm, pronunciata dal TAR del Lazio spalanca nuovi scenari nelle strategie politiche dei medici. Il Presidente della FNOMCEO, Giuseppe del Barone, al temine della riunione plenaria degli ordini dei medici svoltasi la scorsa fine settimana, annota: “ Registriamo la mancanza di volontà da parte del Dicastero di aprire un dibattito, serio e propositivo, con le rappresentanze della professione medica, sui vari aspetti controversi del programma ECM. Infatti della preannunciata apertura di un tavolo di confronto, (dell'iniziativa fu incaricato il dr. Mastrocola) argomento affrontato nel corso della precedente Assemblea, non ne abbiamo più avuto notizia, mentre la mancata presenza della FNOMCeO dalla Commissione Nazionale non sembra turbare più di tanto i sonni del Ministro”. Quali saranno le prossime mosse della FNOMCeO dopo l’uscita dalla Commissione ECM? “La professione – scrive Del Barone sul sito ufficiale della Federazione dei Medici e degli Odontoiatri- si impegnerà per riappropriarsi della potestà di indirizzo e controllo della formazione curriculare e permanente del medico.Ho già preso contatti con l'Avv. Fabio Gava (Vice Presidente Conferenza Presidenti delle Regioni e Coordinatore degli Assessori Regionali alla Sanità), un confronto, questo, tanto più necessario alla luce della recente sentenza del TAR-Lazio che, nel respingere il ricorso presentato dalla FIMMG avverso il decreto sulle Società Scientifiche, dà una nuova chiave di lettura al programma di ECM”. Gli fa eco Giuseppe Rienzo, presidente degli Odontoiatri secondo il quale è necessario riaffermare l’autonomia dei professionisti privati in materia di educazione continua ed evitare una caduta di ruolo degli Ordini.