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LINGUA BLU, NULLA SENTENZA CONTRO IZS

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Il Consiglio di Stato ha annullato la sentenza del Tar Abruzzo del 5 novembre scorso, con la quale era stato accolto il ricorso di un'azienda agrizootecnica, che contestava il rifiuto dell'Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Abruzzo e del Molise di rilasciare informazioni sul vaccino utilizzato negli ovini contro il morbo della ''blue tongue'' (la lingua blu). Gli allevatori avevano avversato la campagna di vaccinazione, accusata di causare danni alla salute degli animali. I fatti risalgono all'aprile dello scorso anno, quando l'azienda ''Sambucoli Impriso'' di Roccaraso (L'Aquila) - firmataria del ricorso al Tar - scrisse all'Istituto zooprofilattico di Teramo chiedendo di conoscere il nome e la ragione sociale del fabbricante del vaccino utilizzato contro la ''blue tongue''. Nella lettera si sollecitavano anche informazioni circa l'autorizzazione all'immissione in commercio e alla distribuzione del medicinale, la composizione, le metodiche di preparazione, le indicazioni e controindicazioni terapeutiche, i metodi di controllo e i risultati della sperimentazione. L'Istituto ritenne di non dovere soddisfare tale richiesta, in quanto tutte le informazioni di sua competenza ''erano gia' state esibite''. Il Consiglio di Stato, accogliendo l'appello dell'Istituto ''ha ribadito - secondo il suo direttore, Vincenzo Caporale - che l'istituto e' stato individuato come referente nazionale per la distribuzione del vaccino in base a scelta effettuata dal Ministero della Salute''.Le valutazioni sugli effetti del farmaco e i risultati delle sperimentazioni eseguite, pertanto - secondo i giudici amministrativi - ''non sono di competenza dell'ente incaricato della distribuzione per la campagna vaccinale, ma rientrano nella valutazione tecnica effettuata a livello nazionale ed europeo''.Per Caporale si tratta di ''una sentenza molto importante, che non solo conferma l'assoluta trasparenza dei comportamenti dell'Istituto, ma chiarisce anche quale sia il ruolo di questo ente nella campagna di vaccinazione contro la febbre catarrale degli ovini''.La decisione del Consiglio di Stato - ha concluso Caporale - aiuta anche a evidenziare ''la strumentalita' della campagna contro l'Istituto, ribadendo che le scelte sanitarie compiute per la lotta a questa grave malattia sono delle Regioni, del Ministero della Salute e dell'Unione europea''. (animalieanimali.it)