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SBAGLIA CURA, VETERINARIO CONDANNATO

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Il Giudice di Pace di Tivoli (Roma), con una sentenza innovativa, ha riconosciuto al signor S. F., un risarcimento di 516,46 euro per il danno biologico conseguente alla morte del suo pastore maremmano. Il cane, nel novembre 2001 era stato investito da un'automobile ed aveva riportato la frattura della tibia della zampa posteriore destra. Una lesione curata, tra l'altro, con due interventi chirurgici e con l'inserimento di un chiodo nell'arto fratturato. Le condizioni del pastore maremmano però non davano segni di miglioramento anzi, da analisi successive agli interventi, si vedeva chiaramente che il chiodo, inserito non in asse con l'osso, aveva provocato una gravissima infezione ai tessuti molli circostanti, che si è rivelata mortale. Nell'aprile del 2002 il signor S. F., patrocinato dall'avvocato Roberta Palamara, ha intentato una causa contro il veterinario che aveva curato il pastore maremmano, chiedendo il risarcimento, oltre che dei danni materiali e morali, anche del danno biologico subito, per le ripercussioni che la perdita del cane aveva provocato nella sua sfera psichico-affettiva. Il Giudice di Pace di Tivoli, Muzzi, con sentenza del dicembre 2003, pubblicata in questi giorni, ha accolto tutte le richieste dell'avvocato, anche quella di risarcimento del danno biologico. (Gianluca Felicetti, animalieanimali.it)