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LIBERA PROFESSIONE PER I MEDICI SSN

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In seduta pomeridiana la Commissione Igiene e Sanità del Senato ha concluso ieri l’esame degli atti sulla irreversibilità della scelta del medico sull'esclusività del rapporto di lavoro ( n. 397 ALBERTI CASELLATI ed altri. - Abrogazione del comma 4 dell'articolo 15-quater del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, inerente l'irreversibilità della scelta del medico in ordine all'esclusività del rapporto di lavoro; e n. 1310 - LIGUORI ed altri. - Modifica dell'articolo 15-quater del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, inerente l'irreversibilità della scelta del medico in ordine all'esclusività del rapporto di lavoro). La Commissione ha approvato le norme che permettono ai medici in esclusiva con il Ssn, di esercitare la libera professione anche in studi e strutture private. Critiche dai DS per voce del senatore Carella (Verdi U) che giudica “inaccettabile che venga consentito proprio ai dirigenti di strutture complesseti, i quali ricoprono una posizione nevralgica nell’assetto organizzativo della sanità pubblica, di essere distolti dalla propria attività nel servizio sanitario nazionale per lavorare nel settore privato, creando le premesse di gravi conflitti di interessi”. Anche il senatore Mascioni (DS-U) ritiene che “consentendo al dirigente medico di presentare la propria domanda per la cessazione del rapporto di lavoro esclusivo nel mese di novembre, prevedendone l’effetto a decorrere dal primo gennaio dell’anno successivo, non si possa che cagionare una grave situazione di confusione organizzativa nelle strutture sanitarie pubbliche. Per Mascioni, inoltre è “grave che si consenta ai dirigenti medici formati professionalmente nel settore pubblico, di porre le proprie competenze al servizio dei privati. Il senatore Longhi (DS-U) ha definito “inaccettabile che la maggioranza intenda approvare un provvedimento legislativo finalizzato nella sostanza a consentire ad alcuni medici di trarre consistenti benefici economici svolgendo una doppia attività, mentre i medici desiderosi di destinare al libero mercato le proprie competenze dovrebbero più coerentemente lasciare il settore pubblico”.
Soddisfatto invece il sottosegretario alla Salute, Cesare Cursi.
Alle critiche dell’opposizione ha ribattuto in Commissione il senatorePaolo Danieli (AN), secondo il quale “le opposizioni commettono l’errore di fondo di avere una visione conflittuale dei rapporti tra la sanità pubblica e la sanità privata, quando entrambe concorrono a garantire l’assistenza sanitaria di cui i cittadini hanno bisogno”. Con questa riforma si rende reversibile il rapporto di lavoro dei medici, che potranno modificare la scelta obbligatoria fra pubblico e privato, prevista dalla Riforma Bindi.''Dopo un anno e mezzo di fortissimo ostruzionismo da parte del centrosinistra - ha detto il senatore Tredese , relatore- abbiamo abrogato la 'legge Bindi' nella parte in cui costringeva i medici ad avere un rapporto esclusivo ed irreversibile con le aziende sanitarie. I medici che hanno dovuto abbandonare l'attivita' privata extraospedaliera, potranno, a domanda, ritornare ad esercitarla''. Tredese ha anche anticipato che si impegnera' ''a sollecitare la calendarizzazione per l'Aula del provvedimento''.