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INFLUENZA POLLI: 4 SCENARI FUTURI

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Sono quattro gli scenari futuri che potrebbe riservarci l'influenza dei polli. A disegnarli e' stato il 'Comitato emergenze sanitarie per le malattie diffusive', riunito ieri a Roma presso il ministero della Salute. Nel primo scenario, quello che si sta verificando in questi giorni nel mondo, ''non c'e' nessuna pandemia influenzale - spiega Pietro Crovari, esperto di igiene dell'Universita' di Genova e coordinatore del Comitato - ma una grande epidemia di influenza nei polli, infettati da un ceppo virale altamente patogeno per gli animali, che solo in via eccezionale puo' passare all'uomo causando una malattia grave. Questo tipo di scenario ''puo' essere facilmente affrontato, sicuramente in paesi come l'Italia che dispone di strutture sanitarie territoriali, comprese quelle della veterinaria e degli allevamenti, migliori di altri paesi''. Il secondo scenario prevede l'arrivo dell'influenza aviaria anche negli allevamenti italiani. In questa situazione e' necessaria una sorveglianza attiva, gia' esistente in molti allevamenti, e controlli veterinari. Il terzo scenario ''prevede la comparsa di un nuovo virus, frutto della combinazione del virus animale con quello dell'influenza umana e quindi contagioso per l'uomo. Una situazione che per il momento non esiste. E anche in Oriente i casi sull'uomo sono bloccati al primo passaggio: dall'animale all'uomo e non c'e' stata trasmissione da uomo a uomo. Infine, il quarto scenario prevede l'arrivo in Italia, dopo qualche mese, del virus ricombinato. ''Cose che al momento sono teoriche - conclude - ma sulle quali vanno pianificate strategie di intervento''. E sempre ieri il ministro della Salute Girolamo Sirchia e' tornato a parlare di influenza aviaria rispondendo, al question time alla Camera, a un'interrogazione di Giuseppe Fioroni (Margherita) sulle iniziative adottate dal Governo per bloccare l'importazione dei polli dai paesi asiatici e su altre misure di prevenzione e informazione ai cittadini ''per scongiurare allarmismi, ma anche sottovalutazione dei rischi''. Sirchia ha ribadito, a poche ore dal suo intervento a margine della riunione della task force ministeriale sulle emergenze sanitarie, che ''non ci sono motivi di allarme nel nostro paese''. E alla domanda ''perche' il bando delle importazioni di pollame sia stato imposto, dal 16 gennaio, solo per quello proveniente dalla Thailandia'', il ministro ha chiarito che ''le importazione di carne e pollame vivo dagli altri paesi colpiti erano state gia' sospese in precedenza''. E che ''il blocco dell'import dalla Thailandia e' stato imposto il 23 gennaio anche dalla Commissione Ue per scongiurare rischi di salute pubblica nei paesi comunitari''. Sirchia ha poi ricordato i controlli in atto negli aeroporti e il numero verde per le emergenze (1500) a cui rivolgersi per ottenere qualsiasi informazione. ( fonti: MInSal/AdnKronos Salute)