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BT, LA SARDEGNA ROMPE COL MINSAL

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''Non possiamo e non vogliamo agire con la superficialita' e il distacco dimostrati dagli apparati romani, per i quali la lingua blu puo' essere un problema marginale, mentre per noi e, credo, per altre regioni del Mezzogiorno e' un problema di fondamentale importanza dal punto di vista economico e sociale. Per questi motivi andremo avanti in modo autonomo e auspico il sostegno e l' adesione a questo progetto da parte delle altre regioni colpite dal virus''. La decisione di rompere con il governo centrale e' stata presa dall' assessore alla sanità della Sardegna Roberto Capelli (Udc) che ha inviato una dura nota al Ministero della Salute, e per conoscenza alla Commissione europea e alle commissioni consiliari di Sanita' e Agricoltura della Sardegna. ''Vorrei coinvolgere tutte le forze politiche e istituire un tavolo tecnico-scientifico a cui parteciperanno le Universita', l' Istituto zooprofilattico di Sassari e le associazioni di categoria, con l' obiettivo di studiare e controllare l' andamento della malattia e predisporre le necessarie azioni che si riterranno utili e opportune per contrastare l' epidemia. Tale situazione di ritardo e incertezza aggiunge l' assessore - non puo' essere ulteriormente tollerata, soprattutto in una Regione come quella sarda che trae gran parte delle risorse dalle attivita' del comparto agro-pastorale i cui operatori, esasperati da anni di restrizioni e penalizzazioni, non possono subire perdite aggiuntive alla produttivita' delle loro aziende''. Nella nota inviata al Ministero sono elencati i motivi dell' iniziativa. Nella riunione, che si e' tenuta il 7 gennaio scorso, e' emerso che non sono ancora disponibili le dosi dei vaccini a suo tempo richieste. Non sono state previste nella Finanziaria nazionale, per il 2004, risorse relative alla lingua blu, ne' fornite adeguate indicazioni sulla tipologia del vaccino da somministrare (monovalente, bivalente, trivalente, tetravalente o altro), oltre al fatto che alla data odierna non esiste un' analisi del rischio per la vaccinazione con piu' sierotipi. Capelli evidenzia che ancora non si conoscono i tempi di inizio delle vaccinazioni per cui la data di scadenza del 30 aprile e' da considerarsi superata, rendendo quindi problematici gli interventi nei mesi successivi. ''Mentre a Roma continuano a prendere tempo e a rimandare le decisioni - continua l' assessore -in Sardegna e' stata rilevata su capi sentinella la presenza di un nuovo sierotipo, il numero 16, anche se la Regione non ne e' stata formalmente ancora informata a due mesi dall' invio del prelievo al centro di riferimento nazionale di Teramo. Questo dato di estrema gravita' porta a supporre che diversi sierotipi virali possano essere presenti nel territorio regionale senza che se ne abbia tempestiva conoscenza''. Il 12 dicembre scorso Capelli aveva inviato una nota nella quale richiedeva al Ministro della Salute di estendere le procedure diagnostiche nei confronti della malattia all' Istituto zooprofilattico della Sardegna per poter avere immediata notizia sugli esami eseguiti. ''Non avendo avuto risposta a riguardo, e in considerazione del disagio che si sta verificando a seguito di queste mancate risposte, si comunica che l' Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna e' autorizzato a effettuare le prove diagnostiche comprese quelle che fino a oggi non potevano essere eseguite perche' prevedevano la manipolazione virale (sieroneutralizzazione e P.C.R.)''