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A PARMA L’AUTHORITY ALIMENTARE

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Con l'accordo raggiunto sabato scorso dal vertice di Bruxelles, l'Authority alimentare europea viene assegnata a Parma, cosi' come chiesto dall'Italia fin dal settembre del 2000. Alla Finlandia, che si era candidata con Helsinki a quella alimentare in competizione con l'Italia, viene attribuita l'Agenzia per la valutazione delle sostanze chimiche, per la quale si era pensato inizialmente a Ispra (Varese). Inoltre, il pacchetto approvato il 13 dicembre comprende anche il Centro europeo per le malattie trasmissibili assegnato alla Svezia.L'Authority è un organismo indipendente, capace di presentare al legislatore comunitario pareri scientifici credibili, frutto delle informazioni piu' attuali, in continuo confronto con i centri scientifici europei ed internazionali, tale da diventare mediatore in caso di dissensi tra Stati o istituzioni, in grado di allertare e informare tempestivamente i cittadini e soprattutto di prevenire crisi alimentari. Nel cuore della 'food valley' si decideranno le strategie per la sicurezza alimentare spesso minacciata: ci sono stati la 'mucca pazza' e i 'polli alla diossina' e c' e' il problema dell'approccio con i prodotti transgenici Ora la sede provvisoria allestita a Bruxelles si spostera' definitivamente a Parma e questo 'trasloco' significa potenziamento per l'aeroporto, per i centri ricerca come la Stazione Sperimentale delle Conserve, per l'Universita', per l' area del parco Ducale che ospitera' la struttura europea. La Commissione europea aveva proposto nel gennaio 2000 - con il Libro bianco sulla sicurezza alimentare - una revisione delle politiche a favore dei consumatori dell'Unione e l'istituzione di un'Autorita' Alimentare Europea. Indipendenza, obiettività e trasparenza: sono questi i requisiti chiave, secondo l'Europarlamento, della strategia europea per la sicurezza alimentare che dovranno essere espletati dall'Autorità. Tra i suoi principali compiti sono stati indicati il controllo della qualità degli alimenti umani e animali, l'identificazione di ogni fattore di rischio per la salute del consumatore, una base scientifica consolidata per porre in essere azioni preventive, il recupero della fiducia del consumatore. La vittoria della citta' emiliana rappresenta un successo di tutto l' alimentare ''made in Italy''. Sono gia', infatti, 132 i prodotti italiani (il 20% del totale comunitario) che si fregiano del marchio a denominazione di origine (Dop o Igp). Un primato in Europa che ha permesso all'Italia di superare la Francia.