La Senatrice Loredana De Petris, in prima linea per difendere le ragioni degli allevatori, ha incassato il “no” della Direzione Generale della veterinaria alla sospensione della vaccinazione contro la blu tongue. L’unico risultato dell’incontro di venerdì scorso con il dirigente Ugo Santucci è stato che i ministri della Salute e delle Politiche agricole si stanno attivando per inoltrare i risarcimenti dei danni subiti dagli allevatori.
Il 5 dicembre hanno protestato a Roma circa 200 allevatori, le cui rappresentanze saranno nuovamente ascoltate nel corso della seconda riunione indetta per domani dal Ministero della Salute. Convocati anche FNOVI e SIVEMP per discutere di “ iniziative di comunicazione”. Il NAS ha avviato nel frattempo indagini sul boicottaggio della vaccinazione;sotto inchiesta sarebbero finiti anche alcuni veterinari. Intanto, anche le regioni del nord contestano l’estensione dell’obbligo della vaccinazione alle aree non ancora contaminate. Scrive il Direttore dei servizi veterinari della Regione Piemonte, Mario Valpreda: “I servizi tecnici regionali del Nord Italia, territorio ancora indenne dal contagio giudicano inaccettabile che a decidere programmi e modalità d’intervento, che potrebbero avere rilevanti conseguenze sotto il profilo sanitario ed economico, siano in pratica i soli veterinari di Teramo, referenti tecnici unici in questa delicata materia. Va infatti sottolineato che le aree del Nord hanno caratteristiche climatiche e zootecniche totalmente diverse dal meridione: basti pensare al differente rapporto numerico tra bovini e ovini che vede al nord prevalere largamente la bovinicoltura da latte e da carne. Inquietanti poi le voci di una richiesta da parte di associazioni di commercianti di bovini che, pur di poter aggirare, i vincoli di spostamento di animali provenienti dalle aree infette, avrebbero proposto una vaccinazione di massa di tutti i bovini presenti sul territorio nazionale. La proposta appare assolutamente irrazionale”. ( AgriSole 5/11 dicembre 2003)
