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PROGESTERONE, REVOCA E RITIRO FARMACI

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Porta la firma del DIRETTORE GENERALE della sanita' veterinaria e degli alimenti la revoca dell'autorizzazione all'immissione in commercio di medicinali veterinari contenenti progesterone destinati ad essere somministrati ad animali produttori di alimenti per il consumo umano. La revoca, contenuta in un decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1 dicembre, riguarda anche i “gli altri prodotti contenenti lo stesso principio attivo, ancorche' non espressamente richiamati”. Sono invece fatti salvi “ i medicinali veterinari contenenti progesterone, autorizzati esclusivamente alla somministrazione per via intravaginale”. Entro sessanta giorni dalla pubblicazione del decreto le ditte interessate sono tenute a ritirare i lotti dei medicinali, mentre a far data dal sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale sarà vietata la vendita e la somministrazione ad animali produttori di alimenti per l'uomo. Nei “considerato”, elencati in premessa al decreto, figurano il fatto che “ il progesterone, pur essendo un ormone naturale, puo' essere somministrato impropriamente quale fattore di crescita nelle specie animali produttrici di alimenti per l'uomo” e che “la Commissione europea, al fine di evitare tale uso improprio dei farmaci contenenti progesterone, ha stabilito di restringere l'utilizzo di tali medicinali per le specie bovina, ovina, caprina ed equina, autorizzandone, a scopo terapeutico e zootecnico, esclusivamente la somministrazione per via intravaginale”. Allo stato attuale, si legge nel decreto, “le altre vie di somministrazione non garantiscono sufficientemente dai rischi comportati dalla presenza di residui nella carne e nei prodotti a base di carne derivati da animali trattati con progesterone”, mentre “la via di somministrazione intravaginale, risponde alle esigenze terapeutiche e mette al riparo da possibili abusi nell'utilizzo del farmaco”