Il Ministero della Funzione pubblica dice “basta” all'abuso di collaborazioni coordinate continuative nella pubblica amministrazione. La flessibilità del lavoro pubblico, secondo il Ministero è consentita entro i limiti fissati dalla legge e nel rispetto dei principi costituzionali, che non possono prescindere dall'esclusività del rapporto di lavoro e dall'accesso previo concorso.
Secondo il Ministero questi principi sarebbero da tempo violati. Questa presa di posizione è contenuta in una circolare firmata martedì scorso, che evidenzia in 100 mila le collaborazioni ed in 90 mila i contratti a tempo determinato nelle amministrazioni pubbliche. Questa crescita, certamente dovuta anche al blocco delle assunzioni nuovamente reiterato dalla finanziaria del 2004, è fortemente criticata dal ministero che ricorda che le collaborazioni coordinate continuative si devono caratterizzare per l'autonomia di svolgimento della funzione e per l'esclusività del rapporto in atto con la pubblica amministrazione. Ricorda inoltre che la Corte dei Conti ha più volte ribadito che il ricorso alla collaborazione è condizionato alla effettiva impossibilità per la pubblica amministrazione di assolvere ai compiti oggetto della prestazione attraverso il personale in servizio. " Pertanto" dice la circolare " l'attività dovrà essere tale, quanto a caratteristiche e contenuti professionali, da eccedere le ordinarie competenze dei propri dipendenti, oppure non deve potersi svolgere per caraenza oggettiva, assoluta o relativa di determinate figure professionali". (fonte: Italia Oggi)