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ORDINI, COSA NE PENSA L’UTENZA

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Il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL) ha promosso un sondaggio telefonico su un campione di 2mila soggetti per stabilire quali sono le garanzie che il pubblico degli utenti chiede alle professioni intellettuali. Il sondaggio, condotto nel 2000, ritorna in auge in questi giorni mentre ordini e professioni intellettuali registrano l’ennesimo stallo della riforma che dovrebbe ridisegnare il loro assetto giuridico. E soprattutto mentre dall’Europa arrivano segnali contrari alla regolamentazione delle professioni e più favorevoli all’autodisciplina. Secondo il CNEL gli “aspetti essenziali delle professioni intellettuali che devono essere garantiti da una tutela pubblica” sono stati individuati nella formazione continua (38,3%), nel controllo periodico del mantenimento delle capacità professionali ( 37%), nel controllo sulla deontologia in rapporto alle prestazioni professionali ( 37%), nella tariffa minima come garanzia di qualità ( 19,3%), nell’esame di stato (16,8%) e nella tariffa massima (9%). Uno scenario, quello delineato dal CNEL, che vede l’utenza fortemente bisognosa di garanzie, attraverso strumenti che oggi sono nelle mani degli Ordini. In attesa della riforma italiana e delle nuove direttive europee...( fonte: Il Sole 24 Ore, 2 novembre 2003)