• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31546

AFLATOSSINE, CONTROLLI IN PIEMONTE

Immagine
La Regione Piemonte ha avviato una campagna straordinaria di controlli sul latte per la ricerca di eventuali concentrazioni anomale di aflatossine, le sostanze tossiche di origine naturale che, in quantita' superiori ai 50 nanogrammi al litro, sarebbero potenzialmente cancerogene. Lo ha annunciato ieri il direttore della Sanita' Pubblica,Mario Valpreda. L' allarme e' scattato dopo la segnalazione di percentuali superiori ai limiti di legge in una cisterna in Lombardia nella quale era stato raccolto latte anche di sette produttori dell' alessandrino. A causare percentuali di aflatossine superiori alla norma sarebbero state muffe sviluppate dalle piogge settembrine nel mais, mangiato dalle vacche da latte. ''I controlli sulle aflatossine - spiega Valpreda - sono di routine e vengono svolti, oltre che dai laboratori della sanita' pubblica, dalle stesse aziende che raccolgono il latte dai produttori. Finora non e' stata riscontrata alcuna concentrazione fuorilegge in Piemonte, anzi, siamo rimasti su valori di 5-10 nanogrammi, ma la segnalazione fatta dalla Regione Lombardia ha reso necessari controlli straordinari''. Le analisi, affidate all' Istituto Zooprofilattico di Torino, riguarderanno campioni di latte raccolti dai veterinari in 30 allevamenti sparsi nella regione e in nove cisterne nelle aziende di confezionamento nelle quali vengono raccolte migliaia di litri di latte. I risultati delle analisi saranno pronti venerdi', quando i produttori di latte si incontreranno con i responsabili della Sanita' pubblica del Piemonte in una riunione convocata dal direttore regionale Valpreda. Ma gia' domani a Murello (Cuneo) veterinari e tecnici zootecnici del Piemonte si incontreranno per iniziativa dell' Associazione regionale dei produttori di latte: lo rende noto la Cia (Confederazione italiana agricoltori) del Piemonte. ''L' allarme e' notevole - spiega il presidente regionale Attilio Borroni - e il comparto lattiero-caseario rischia di entrare in crisi, se la situazione non verra' tamponata immediatamente. L' inquinamento da muffe del mais - aggiunge Borroni - sta aumentando anche nella annate normali e lo sviluppo delle muffe si puo' impedire o con la lotta chimica, usando fitofarmaci in quantita' massicce, o coltivando anche in Italia mais ogm resistente alle muffe''.
Intanto, la Procura di Torino ha aperto alcuni giorni fa un fascicolo di indagine sul problema delle aflatossine, le sostanze tossiche di origine naturale che, in quantità superiori ai 50 nanogrammi al litro, sarebbero potenzialmente cancerogene, e che ha già portato la Regione Piemonte ad avviare una campagna straordinaria di controlli. Il procedimento, gestito dal procuratore aggiunto Raffaele Guariniello, e' stato avviato in seguito ad un esposto che in ambienti investigativi viene definito ''molto dettagliato''. In attesa dei risultati delle analisi dell' Istituto Zooprofilattico sui campioni prelevati, in Procura non vengono rilasciati commenti. (ANSA).