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EUTANASIA, SIRCHIA: UNA MINACCIA

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Il no all'eutanasia del ministro della Salute, Girolamo Sirchia, non e' dettato da motivi religiosi, ma sociali. L'eutanasia ''e' un problema relativo ai cardini su cui si basa la società', ha detto oggi il ministro intervenendo nella trasmissione Radio anch'io. Secondo il ministro ''la societa' non puo' accettare'' che qualcuno, per conto suo, possa porre fine alla vita, anche se si tratta di una persona che soffre. Una sofferenza che si traduce in uno strazio per i familiari. Tuttavia per il ministro l'eutanasia non rappresenta una soluzione. Sopprimere la vita per evitare il dolore ad una persona cara ''e' un atto d'amore, ma francamente mi e' difficile accettarlo'', ha detto Sirchia. Anche se a chiedere la morte e' lo stesso paziente, secondo il ministro l'eutanasia resta una soluzione non condivisile. Non e' possibile, ha aggiunto, ''un genocidio dei disabili''. Diversa la posizione del ministro nei confronti della possibilita' di sospendere l'accanimento terapeutico. ''E' pienamente lecito - ha detto - il fatto che una persona sana di mente e in piena capacita' di intendere e di volere rifiuti la cura''. Questa scelta, secondo Sirchia, e' ''lecita, legittima e pienamente accettabile. Infliggere la morte non e' sospendere una cura, e' dare una cura che uccide''. Sull'uso della morfina nella terapia del dolore, il ministro ha rilevato che sono state semplificate le procedure per la prescrizione di oppiacei e sono stati promossi corsi rivolti ai medici ''perche' sia sempre loro presente che esiste questa possibilità. Di eutanasia in medicina veterinaria si parlerà domani al convegno nazionale dell’ANMVI, in collaborazione con SISCA, sotto il patrocinio del Comitato Nazionale per la Bioetica istituito presso la presidenza del Consiglio dei Ministri. Per il Comitato interverrà il dottor Pasqualino Santori, medico veterinario di Roma. Il convegno tratterà ampiamente dei risvolti affettivo emozionali che coinvolgono il proprietario e lo stesso medico veterinario.