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GIRARDI: SONO STATO DELEGITTIMATO

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A seguito dell’attivazione di un corso di laurea in medicina veterinaria all’Università di Catanzaro il professor Carlo Girardi ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Presidente della Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Medicina Veterinaria. I motivi di queste dimissioni, inviate al Ministro dell’Istruzione e dell’Università Letizia Moratti il 9 settembre scorso, sono spiegati in uno scritto che il Professor Girardi ha inviato alla rivista Progresso Veterinario e che è pubblicato sul sito ufficiale della FNOVI: “Voglio chiarire – spiega Girardi- che la mia non è una presa di posizione contro l'Università di Catanzaro, ma l'espressione di un principio di ordine generale che, una volta infranto, con ogni probabilità determinerà la proliferazione di diversi altri corsi di laurea. I nomi già stanno circolando. Spero che le mie dimissioni servano a far comprendere a tutti la gravità della situazione. Ringrazio cordialmente quanti mi hanno espresso la loro solidarietà e rivolgo a tutti un caro saluto nell'auspicio che al più presto sia comunque possibile proseguire un serio percorso verso obiettivi di qualità che consentano alla Veterinaria italiana di competere degnamente a livello internazionale”. Il Professor Girardi si richiama agli intenti originari dell’incarico di Presidente della Conferenza dei Presidi e alle posizioni formalmente assunte da quest’ultima in merito alla qualità degli atenei e all’offerta formativa nel nostro Paese: “Quando nel novembre del 2000 assunsi questo prestigioso incarico – spiega - dichiarai che, nell'opera di coordinamento, mi sarei posto due punti programmatici prioritari: il miglioramento qualitativo dell'offerta didattica delle nostre Facoltà con la finalità di ottenere per tutte, anche se gradualmente, l'adeguamento ai parametri europei;il miglioramento della collaborazione tra l'Università ed il settore professionale Veterinario, pubblico e privato. Questi due aspetti sono strettamente correlati poiché la laurea in Medicina Veterinaria non ha un valore meramente culturale, ma al contrario prepara ad una professione sanitaria che riveste un ruolo fondamentale per la tutela della salute degli animali e dell'uomo. Per questo motivo è indispensabile che l'attività formativa sia supportata da idonee strutture veterinarie e che ci sia una buona collaborazione con il mondo professionale.Solo così si possono formare laureati preparati per le reali esigenze professionali ed in grado di inserirsi proficuamente nel mondo del lavoro. La qualità della didattica, soprattutto per quanto riguarda gli aspetti professionali, è alla base dei parametri della EAEVE ( European Association of Establishments for Veterinary Education), l'istituzione che per conto dell'Unione Europea valuta la formazione veterinaria ed alla quale sono associate tutte le Facoltà italiane. In questo contesto - continua Girardi- l'apertura di nuove Facoltà di Medicina Veterinaria è sempre stata da me considerata inopportuna, poiché il nostro Paese si trova già attualmente in una situazione anomala rispetto ai maggiori paesi europei. Questa situazione di evidente disparità avrebbe dovuto impegnare tutti a potenziare le Facoltà esistenti evitando di disperdere ulteriormente le risorse economiche ed il personale esistenti.In effetti nella riunione di Rimini del 19.9.01 la Conferenza dei Presidi deliberò all'unanimità che "le Università non debbano attivare corsi di laurea di nuova istituzione nella classe 47/S, se non dispongono delle risorse necessarie per creare Facoltà di Medicina Veterinaria dotate di strutture e di organici di personale docente e tecnico-amministrativo adeguati a quanto previsto dai parametri europei". Ciò nonostante – conclude - come si evince chiaramente dal DOC 11/03, la proposta di attivazione del corso di laurea in Medicina Veterinaria presentata dall'Università di Catanzaro "è stata elaborata con la consulenza qualificata" di tre Facoltà di Medicina Veterinaria e con la "dichiarata disponibilità dei docenti di queste a contribuire allo sviluppo del nuovo corso di laurea".Questa presa di posizione mi ha delegittimato poiché smentisce nettamente la posizione da me assunta e quanto da me sostenuto in occasione di dibattiti e convegni di livello nazionale ed internazionale.