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PIT BULL: E L’ANMVI COSA FA?

La disponibilità del Ministero ad inserire un rappresentante della libera professione, insieme a docenti universitari, animalisti, tecnici cinofili ed altri rispettabili esperti non laureati in medicina veterinaria nella Commissione-pit bull è un traguardo duramente conquistato: ci sono volute pressioni notevoli da parte dell’ANMVI per entrare a pieno titolo in questo gruppo di esperti che saranno ascoltati dal Consiglio Superiore di Sanità. Questo è un risultato per la libera professione veterinaria. E per ottenerlo abbiamo dovuto pestare i piedi e alzare i toni della dialettica istituzionale. Non so da chi ce lo si aspettasse, ma l’ANMVI è stata l’unica a fare e ad ottenere, espugnando, in questa come in altre occasioni, le roccaforti degli interlocutori privilegiati dei Ministeri. Sia chiaro che la professione veterinaria, e intendo la libera professione, non ha presso il Ministero della Salute nè presso nessun altro Ministero ( dal Miur al Mipaf) alcuna capacità di influenza. Non siamo avvocati ( 130.000 iscritti all’Ordine) con studio professionale annesso a Montecitorio, non siamo farmacisti (65.000 iscritti) in grado di spostare interessi economici, non siamo medici (316.000 iscritti) con un Ministro al Governo. Siamo una professione che deve fare ancora un grosso sforzo di maturazione e di credibilità. Ma questo sforzo l’ANMVI lo sta facendo, perchè ha un’altissima opinione della professionalità della Categoria e in pochi anni ha ottenuto molti risultati, partendo pressoché da zero. Di comunicati stampa sui cani pericolosi gli uffici dell’ANMVI ne ha fatti uscire a getto continuo, da agosto fino a ieri. Le ricadute sulla stampa ci sono. Basta leggerle e non affidarsi solo a Bruno Vespa. C’è un Aldo Vezzoni che parla in radio quasi tutti i venerdì, ci sono le interviste ad esponenti della SISCA e della SCIVAC sui giornali, per radio e per TV, ci sono le nostre posizioni sulle agenzie di stampa e su vari organi di informazione nel web. Negli ultimi giorni le linee telefoniche dell’ANMVI si sono quasi equamente divise fra Ministero della Salute e giornalisti. E c’è anche la richiesta di un incontro urgente sul tavolo del Ministro Sirchia, che , insistendo non poco, si è reso disponibile. Le azioni eclatanti che molti Colleghi chiedono sono già state valutate dall’ANMVI. Anzi sono già pronte. E se l’atteggiamento del Ministro Sirchia non sarà adeguato alla nostra professionalità e alla nostra dignità non avremo nessun timore a metterle in pratica. E non posso trascurare di citare Catanzaro: il mandato ai legali per un ricorso al TAR fino ad ora l’ha dato l’ANMVI e cosa pensi l’ANMVI di questo colpo di mano del Ministro Moratti lo si può leggere su @nmvi Oggi, su Professione Veterinaria e, perchè no, sul Sole 24 Ore, Repubblica e Panorama. Informare e tenere d’occhio quello che succede intorno a noi è già un grosso passo avanti. L’ANMVI lo fa. CARLO SCOTTI