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PIT BULL, INTERROGAZIONE AL MINISTRO

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Non sarà presente il Ministro Sirchia in persona questa mattina in Commissione Affari Sociali. Con tutta probabilità sarà un rappresentante del Ministero della Salute a rispondere all’interrogazione a risposta immediata promossa dall’Onorevole Marida Bolognesi (DS) sull’ordinanza che ha individuato in decine di razze riconosciute dall’ENCI i cani da sottoporre a speciali misure cautelative. L’Ordinanza, spiega l’On Bolognesi ha sollevato un coro di proteste e perplessità da parte di autorevoli associazioni nonché sconcertato il mondo della cinofilia. Sulla formulazione dell’interrogazione il gruppo DS della Commissione ha chiesto il parere dell’ANMVI: se da un lato l’Associazione Nazionale dei Medici Veterinari Italiani ha condiviso l’assunto dell’iniziativa e l’opportunità di far sentire nelle opportune sedi istituzionali la pressione di numerosi gruppi sociali e professionali (dai veterinari ai pediatri, dalle associazioni dei disabili alle numerose sigle del volontariato) che chiedono il ritiro dell’ordinanza, dall’altro ha invitato gli estensori dell’interrogazione a rivedere alcuni fondamenti. In particolare, l’ANMVI ha osservato come permanga anche fra le voci più critiche il pregiudizio che l’aggressività sia insita in “razze” o “tipologie” canine. La formulazione del primo dei due quesiti dell’interrogazione chiede al Ministro se non intende ritirare immediatamente l’ordinanza o comunque correggerla, tenendo conto delle indicazioni delle Associazioni competenti ; il secondo quesito invece chiede se non ritenga, come in altri paesi europei individuare quelle tipologie canine che, su evidenze scientifiche e statistico comportamentali abbiano dimostrato una accertata pericolosità e soltanto su quelle concentrare norme specifiche . “Molti dei cani appartenenti alle razze indicate dall’ordinanza come pericolosi – spiega l’On Bolognesi- vengono utilizzati da anni anche nell’aiuto all’handicap, nel soccorso e nella pet-therapy. L’ordinanza è uno strumento che può muoversi solo nell’ambito delle leggi esistenti, mentre questa ordinanza prevede misure non presenti nell’attuale quadro normativo travalicando la legge esistente ed inoltre ha trascurato di attivare misure efficaci per combattere il fenomeno dell’importazione, degli allevamenti clandestini e nulla prevede per risolvere in modo radicale il problema del corretto funzionamento dell’anagrafe canina nazionale, anche con l’impiego del microchip, che deve riguardare obbligatoriamente tutti i cani senza eccezioni, per combattere il tragico fenomeno dell’abbandono e del randagismo".