• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31425

VEZZONI AL GR2:ORDINANZA INAPPLICABILE

Immagine
@nmvi Oggi anticipa il testo dell’intervista rilasciata da Aldo Vezzoni, Segretario FNOVI, al GR2, in onda domani mattina alle 8.30. Invitato ad esprimere un parere tecnico-scientifico sull’ordinanza, Vezzoni ha detto di ritenere il provvedimento “innanzitutto inapplicabile, perchè nessun vigile è in grado di conoscere e distinguere le cento razze elencate, e poi ingiusta perchè penalizza anche e soprattutto i cani buoni e i loro proprietari limitando il loro benessere. La convivenza del cane con l’uomo risale a milioni di anni fa con grande beneficio per l’umanità che attraverso la relazione con il cane trova un intimo contatto con la natura. Sono convinto che il problema dei cani aggressivi non può essere risolto con provvedimenti che lo generalizzano, coinvolgendo e penalizzando alla cieca la stragrande maggioranza dei cani che non rappresentano alcun pericolo e che invece costituiscono un patrimonio per l’umanità e non colpendo invece, con sufficiente incisività, quei pochi che finiscono nelle cronache dei giornali. Da medico veterinario che da trent’anni cura cani di ogni tipo sono poi certo che l’aggressività e la pericolosità del cane non è ricollegabile a determinate razze, ma a particolari individui di qualunque razza o meticci spesso in funzione di come vengono tenuti e addestrati; ricondurre il problema dell’aggressività canina alle razze è un grave errore come lo è il razzismi nei rapporti umani. Ogni cane, di qualunque razza, può provocare dei danni alle persone o ad altri animali, soprattutto se non è stato adeguatamente socializzato e se chi li tiene non ha quel minimo di conoscenze etologiche che gli permetta di capire il comportamento del suo cane. Per prevenire dolorosi episodi di aggressione occorre indirizzare i provvedimenti verso il cosiddetto “possesso responsabile” di un cane, individuando per ogni cane una persona responsabile civilmente per eventuali danni che il cane potrebbe provocare e che avrà pertanto cura del proprio animale, così come avviene per un’automobile in circolazione per le strade. Esiste una legge, la 281 del 1991 per la lotta al randagismo che ha istituito l’anagrafe canina obbligatoria e che purtroppo è tutt’ora disattesa: questa legge, se fatta rispettare, rappresenta il primo passo verso il “possesso responsabile” di un cane. Occorre poi un’azione più incisiva nei confronti delle lotte fra cani che rappresentano un’infamia sociale e che costituiscono un bacino per migliaia di cani addestrati all’aggressività e per gente senza scrupoli: c’è una legge in parlamento che attende da anni di essere promulgata e che può consentire alle forze di polizia di debellare questa piaga. Il problema pertanto va affrontato in modo strutturale e costruttivo, con l’aiuto di un tavolo tecnico composto da esperti in comportamento canino, prevedendo anche il ruolo dell’educazione nelle scuole e l’applicazione delle norme già in vigore”.