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ANMVI PUGLIA:RITIRARE L’ORDINANZA

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“Da anni ormai si parla di razze di cani pericolose, ai discorsi è sempre seguita la proposta, poi bocciata, di vietare la riproduzione, l’allevamento e l’importazione di alcune razze ritenute particolarmente aggressive, ma mai nessuno aveva osato immaginare ciò che oggi ha messo in pratica il nostro Ministro della Salute”. E’ questo l’esordio del comunicato stampa inviato in questi giorni agli organi di informazione dal Consiglio Regionale ANMVI della Puglia. Nel comunicato il Consiglio scrive:“l’idea di bollare alcune razze di cani come potenzialmente aggressive o pericolose, non ci trova d’accordo. E’ ormai evidenza scientifica il fatto che l’attitudine di un cane debba essere indirizzata da un corretto rapporto con l’uomo e che l’adattamento ed equilibrio psichico dell’animale passa attraverso una corretta socializzazione intra ed interspecifica, ma pressato da una campagna di stampa senza precedenti, il Ministro ha ignorato i consigli della categoria professionale che più di ogni altra ha competenza in materia”. Quanto al dettaglio delle razze soggette all’ dell’ordinanza, ANMVI PUGLIA sottolinea: “pochi hanno notato come l’elenco sfiori il ridicolo includendo il Border Collie (razza usata nell’agility dog oltre che in una nota pubblicità televisiva), lo Zwergpinscher (piccolo pinscher del peso di 4 kg) e lo Zwergschnauzer (più noto come schnauzer nano)”. E sull’obbligo di condurre i cani in elenco con guinzaglio e museruola anche sulla pubblica via “dove invece il regolamento prevedeva l’uso alternativo dei due mezzi di contenzione”, il comunicato precisa: “abituare il cane all’uso della museruola non è sempre cosa facile e priva di conseguenze per l’animale, diciamo che non può essere considerato come stabilire un nuovo limite di velocità o obbligare le case produttrici a mettere in commercio auto con un minor numero di cavalli”. E ancora: “ è’ vietato possedere, detenere e acquistare questi cani ai minori di 18 anni e agli interdetti e inabilitati per infermità con buona pace della pet therapy e degli insegnamenti della zooantropologia applicata alla didattica. Al comma 4 dello stesso articolo è poi previsto che il detentore che non voglia mantenere il possesso del cane nel rispetto dell’ordinanza, deve rivolgersi all’autorità veterinaria competente per territorio per trovare idonee soluzioni di affidamento del cane. E’ lecito chiedersi –prosegue il comunicato -se il Ministro e i suoi consulenti conoscano la situazione dei canili in Italia”. La soluzione?: “L’unica strada possibile- conclude il Consiglio di ANMVI PUGLIA- è, per noi, il ritiro dell’ordinanza e la promozione di una commissione che analizzi, in tempi brevi e a fondo, il problema con l’unica categoria competente in materia, quella dei Veterinari”.