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CATANZARO, VERSO IL RICORSO AL TAR

L’attivazione del corso di laurea in medicina veterinaria a Catanzaro è stata autorizzata per decreto ministeriale in data 3 settembre 2003. Il decreto è stato trasmesso all’Università di Catanzaro, dove è in attesa di recepimento rettoriale. E’ lo stesso MIUR a darne conferma all’ANMVI, che ha richiesto agli uffici competenti l’invio del decreto. Per il Consiglio Direttivo dell’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani l’autorizzazione ministeriale è “inammissibile e in palese contrasto con la normativa emanata dallo stesso MIUR in materia di formazione universitaria”, per questo sta valutando in queste ore con i propri legali gli estremi per un ricorso al TAR ed ogni possibile iniziativa che dia voce alla protesta della professione medico-veterinaria. Si accelera anche sull’incontro con il Sottosegretario all’Università Maria Grazia Siliquini, già previsto entro il 10 settembre prossimo insieme a CONSILP-Confprofessioni. Ieri sera il Direttivo dell’ANMVI ha deliberato un intervento urgente sul “caso Catanzaro” e l’invio di una serie di comunicati stampa per denunciare “una situazione già drammatica rispetto alle possibilità occupazionali nel settore medico-veterinario, aggravata da provvedimenti irresponsabili e di segno palesemente contrario agli impegni ministeriali in merito al numero programmato e al rispetto dei requisiti minimi per l’attivazione di nuovi corsi di laurea in medicina veterinaria”. La nota dell’ANMVI ricorda la recente delibera all’unanimità da parte della Conferenza dei Presidi che in data 1 agosto 2003 invitava il MIUR a non accogliere le richieste di attivazioni di altri corsi di laurea in medicina veterinaria e ricorda inoltre la presa di posizione dei rettori di tutte le facoltà a fronte della carenza di risorse economico-finanziarie per le facoltà già esistenti. Il Ministero secondo l’ANMVI “non tiene conto di autorevoli e prestigiose voci interne allo stesso sistema universitario né dei suoi stessi provvedimenti. Il MIUR lavora per creare sbocchi occupazionali a nuovi docenti non certo a nuovi medici veterinari. Un chiarimento alla Categoria da parte del Ministro Moratti a questo punto è doveroso, prima di subire altri colpi di mano a Palermo, Udine e Viterbo”. Il Consiglio dell’ANMVI esprime anche forte contrarietà al nuovo corso di laurea triennale proposto dall’Università di Bari che "andrà a creare nuove figure professionali per le quali non c’è spazio sul mercato, che aggraveranno la concorrenza del settore e che, sotto l’aspetto formativo, non corrispondono ad alcun dignitoso profilo professionale". La crisi del settore veterinario, sotto il profilo occupazionale, è stata inoltre evidenziata da una recente indagine di NOMISMA sulle prospettive di lavoro per la veterinaria italiana nei prossimi venti anni. L’indagine, commissionata dall’ANMVI, arriverà presto sul tavolo del Ministero e della FNOVI.