Se politici o legislatori non prenderanno misure appropriate, l’industria dell’acquacoltura provocherà danni ecologici crescenti in tutto il mondo. Lo afferma uno studio della British Ecological Society, (John Davenport et al., Aquaculture: the ecological issues) redatto da esperti britannici, tedeschi e dello Sri Lanka. Il rapporto avvisa che, mentre viene fatta molta attenzione alla sostenibilità della pesca in mare aperto, anche l’industria dell’acquacoltura sta diventando ecologicamente insostenibile.
Il rapporto cita una serie di problemi provocati da alcuni aspetti di questa attività e offre alcune raccomandazioni pratiche. Gli autori sono particolarmente preoccupati dell’impatto che l’acquacoltura sta avendo su habitat fragili come le mangrovie, sulla diffusione di malattie e di specie aliene, e sull’effetto genetico che pesci scappati dalle riserve possono avere sulle popolazioni native.
Fra le raccomandazioni per ridurre l’impatto ecologico dell’acquacoltura e per rendere l’industria più sostenibile, c’è l’introduzione di regolamenti per prevenire la fuga dei pesci allevati, soprattutto per quanto riguarda i pesci modificati geneticamente che stanno cominciando ad apparire sul mercato. Lo studio mette inoltre l’accento sulle produzioni alimentari derivate dall’acquacoltura.(Scienze Online)
