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PET E IMPORTAZIONI, IL PARERE DI SIRCHIA

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Sul problema delle importazioni di cani e gatti, il Ministro della Salute Girolamo Sirchia risponde all’ANMVI che sono stati “di recente intensificati i controlli sulle importazioni da parte degli Uffici Veterinari del Ministero”. I controlli “hanno riguardato accertamenti clinici su tutti gli animali in transito, nonché verifiche sulle condizioni di benessere degli stessi, durante il loro trasporto”. La lettera del Ministro, datata 11 giugno, fa seguito ad una nota del Presidente dell’ANMVI, nella quale si chiedeva “l’adozione di misure restrittive e l’introduzione di controlli più rigidi per la prevenzione delle patologie ereditarie e delle malattie infettive negli animali da compagnia, nonché per i risvolti sanitari di queste ultime sull’uomo”.
A questo riguardo, Sirchia parla di “accordi con i principali Paesi dell’est europeo, esportatori di cani e gatti” e di richiami alle “amministrazioni regionali relativamente alle attività di controllo presso i luoghi di destinazione, nonché di vigilanza veterinaria sulle strutture che detengono cani a scopo commerciale”. Dati i gravi problemi sanitari che l’importazione di cuccioli dai Paesi extra UE sta creando nella popolazione canina, l’ANMVI suggeriva l’innalzamento del limite di età dei cuccioli oggetto di transazione a 3 mesi. I cuccioli vengono attualmente commercializzati in età tenerissima, dai 40 ai 50 giorni, senza alcun rispetto delle più elementari norme di allevamento e di socializzazione. A questa proposta, il Ministro ha risposto che “ eventuali riformulazioni della disciplina vigente non potranno che essere assunte a livello comunitario tramite modifiche della direttiva 92/65 CEE”. La Direttiva è stata recepita con il Decreto Legislativo 12 novembre 1996, n. 633, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 296 del 18 dicembre 1996.