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TESAURO CRITICA LE PROFESSIONI

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La diagnosi è quella di un Paese che rischia di perdere il passo. La scarsa concorrenza in settori clou, che il Presidente dell’Antitrust Giuseppe Tesauro, definisce ''problematici'', non solo frena la loro competitivita', ma rappresenta una vera e propria zavorra per l'intero sistema ''essenzialmente basato su un' economia di trasformazione il cui modello di crescita si regge sui vantaggi competitivi''. Nella sua relazione annuale a Montecitorio, Tesauro ha citato i servizi professionali come uno dei settori fra i più resistenti e meno permeabili alla concorrenza. In particolare ha ricordato che il mondo professionale è stato quello che ha richiesto il maggior numero di interventi dell'Antitrust subito dopo il settore delle telecomunicazioni. Tesauro ha poi raccomandato di non ricorrere a generiche motivazioni di interesse generale per giustificare riserve di attività professionali, andando ben oltre i diritti costituzionali ( per esempio: difesa e salute). Nel mirino dell' Autorità sono più volte finiti i sistemi di accesso agli Albi professionali in particolare per quanto riguarda la predeterminazione del numero di abilitati ( concorso notarile ) o delle sedi per l'esercizio della professione ( farmacie ) e i meccanismi economici tipici delle professioni con il sistema dei tariffari. A proposito dei tariffari l'Antitrust si è più volte pronunciato contro il sistema delle tariffe inderogabili qualificandole come intese restrittive della concorrenza e giudicandole - anche quando fissate dall'autorità pubblica e quindi legittime - come inadatte a garantire la qualità delle prestazioni. Un'ultima riflessione Tesauro l'ha espressa a proposito del divieto per il mondo professionale di costituire società di capitali. Un divieto incomprensibile e che rappresenta un handicap per lo sviluppo delle professioni e per la produzione di servizi più efficienti ed a prezzi più contenuti. ( Il Sole-24 Ore, 12 Giugno 2003 )