L'Europa ''deve svegliarsi e ridare all'industria farmaceutica interesse e spazio perche' investa in Europa sulla ricerca di farmaci innovativi''. L'appello ai partner europei del ministro per la salute Girolamo Sirchia e' stato accolto dal Consiglio Ue che, ieri a Lussemburgo, ha raggiunto un accordo politico per armonizzare in Europa le regole sulla vendita di farmaci innovativi, per il momento limitatamente a quattro indicazioni terapeutiche: l'aids, il cancro, il diabete e i disordini neurovegetativi. Insomma, come ha commentato al termine dei lavori il commissario europeo per l'industria e la societa' dell'informazione Erkki Liikanen, ''si e' riusciti a conciliare la tutela della salute e l'innovazione'' per ottenere farmaci innovativi, ma anche per aprire a quelli generici dopo un periodo di protezione dei dati durante il quale l'industria farmaceutica potra' contare sull'esclusivita'. Sirchia ha messo in guardia: ''L'Ue negli ultimi 20 anni ha perso competitivita' nei confronti degli Usa nella produzione di nuovi farmaci. Se la ricerca non sviluppa nuove molecole si puo' andare incontro ad un pericolo e abbiamo quindi bisogno di creare le condizioni affinche' l'industria investi in Europa''. L'accordo politico raggiunto ieri a maggioranza qualificata (hanno votato contro Olanda e Belgio) sara' completato sotto presidenza italiana dell'Ue, in quanto l'intesa riguarda le proposte di regolamento e di direttiva per i medicinali ad uso umano, mentre deve essere ancora raggiunto un compromesso sui medicinali veterinari che rientrano nel 'pacchetto' sulla futura legislazione farmaceutica europea. Secondo il commissario Liikanen un anno dovrebbe essere sufficiente per lanciare la nuove procedure che metteranno a disposizione farmaci innovativi nei 25 paesi europei. Molto dipendera' pero' dal parere che esprimera' il Parlamento europeo sull'accordo politico. I ministri dovrebbero poter riprendere in mano il dossier, il prossimo ottobre. Sono tre gli elementi qualificanti dell'accordo politico. Il primo riguarda l'obbligo del ricorso ad una procedura di autorizzazione centralizzata - via l'Agenzia europea di valutazione dei farmaci con sede a Londra - per i medicinali a uso umano che contengono nuove sostante attive limitatamente all'aids, al cancro, ai disordini neurovegativi e al diabete. Il secondo e' relativo al periodo di protezione dei dati per l'industria. Il periodo di esclusivita' sara' di 10 anni ai quali l'industria potra' chiedere l'aggiunta di un anno nel caso in cui siano stati individuati per la molecola nuovi utilizzi terapeutici. Oltre a quel periodo il farmaco puo' essere prodotto come generico. Il terzo prevede, per l'autorizzazione di tutti gli altri farmaci, la procedura decentralizzata a livello nazionale. In questo caso il periodo di protezione dei dati sara' di dieci anni. Tuttavia, gia' dopo otto anni potra' essere presentata domanda per un medicinale generico, ma non potra' essere commercializzato nei due anni successivi. L'intesa non ha trovato favorevoli i futuri partner che puntavano ad abbreviare il periodo di protezione dei dati per ragioni essenzialmente economiche. Al riguardo, Sirchia ha tenuto a sottolineare: ''Pur rispettando le considerazioni di tutti, ritengo che la priorita' assoluta e' che la ricerca venga fatta. Oggi la ricerca non sta dando grandi risposte ai bisogni perche' le nuove molecole sono relativamente poche, gli investimenti sono costosissimi, bisogna quindi assicurare una protezione che sia remunerativa per la ricerca effettuata. (ANSA).