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Il 306 UN ESCAMOTAGE? L’ANMVI INTERVIENE

La Categoria Veterinaria si sente diffamata e vittima di un gravissimo danno d’immagine. In questa occasione più di altre. Basta leggere le dichiarazioni rilasciate al Venerdì di Repubblica in edicola oggi da Massimo Mana di Federfarma. La richiesta di rettifica al giornale è già stata inviata. Federfarma sarà raggiunta da una lettera dei legali dell’ANMVI. La nostra indignazione è totale e richiede reazioni immediate e severissime. Affermare che il decreto 306/01 è diventato “un escamotage per gli allevatori che, tramite i veterinari, possono procurarsi grandi quantità di medicine sfuggendo ai controlli delle ASL” non solo non risponde a verità, ma è gravemente lesivo dell’immagine e della competenza professionale della classe medico veterinaria, autorizzata per decreto ministeriale alla gestione del farmaco, con finalità prioritariamente terapeutiche legate all’incomparabile vantaggio sanitario di iniziare la terapia con tempestività. Non posso credere che sia proprio un componente del Consiglio di presidenza di Federfarma come Massimo Mana a dichiarare ai giornali di essere “ancora in attesa” dell’esito del ricorso al TAR del Lazio, quando la sentenza di questo tribunale è stata emessa più di un anno fa ed è stata addirittura confermata dal Consiglio di Stato, con motivazioni che hanno ribadito la piena legittimità del Decreto n.306/01. Non mi soffermo sulla confusa trattazione dell’argomento “farmaco veterinario” fatta dal giornale, aggiungo solamente che auspico un intervento altrettanto tempestivo e determinato da parte della FNOVI e che ritengo che anche il Ministero della Salute non possa tacere su quanto propinato all’opinione pubblica”. Carlo Scotti, Direttore di @nmvi Oggi