Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso in appello dell'Ordine nazionale dei Biologi contro il Dpr n.484/97, ''nella parte in cui non consente ai biologi di partecipare, nell'ambito delle strutture del servizio sanitario nazionale, alla selezione per il conferimento di incarichi da primario nelle discipline di allergologia e immunologia clinica, nonche' igiene ed epidemiologia''. Con sentenza n.1783/2003 della quarta sezione i giudici non hanno condiviso le doglianze dei ricorrenti, secondo i quali ''la legge illegittimamente preclude ai biologi l'accesso al livello primariale in discipline riservate ai medici, o ai veterinari, o ai chimici, avendo i biologi piena competenza nei relativi settori''. I biologi chiedevano una estensione delle possibilita' di accesso ad incarichi di secondo livello dirigenziale, non esclusa del tutto dalla legge ma limitata a cinque discipline dislocate nell'area della medicina diagnostica e in quella di sanita' pubblica. La legge non prevede invece la stessa possibilita' per le discipline di allergologia e immunologia clinica, attribuite alla categoria dei medici, igiene degli alimenti di origine animale e derivati, attribuita alla categoria dei veterinari, e chimica analitica, attribuita alla categoria dei chimici. Il Consiglio di Stato ha affermato che, pur avendo il biologo una competenza professionale in tali materie, ''cio' non lo abilita di per se' ad assumere quelle responsabilita' apicali alle quali si ricollega la legittimazione ad adottare decisioni finali sugli interventi diagnostico-terapeutici''.
